ARM firmware
Come già menzionato in precedenza, sui sistemi ARM non esiste un firmware
standard, persino il comportamento di sistemi che nominalmente usano lo
stesso firmware può essere abbastanza differente. Ciò dipende dal fatto
che gran parte dei dispositivi che utilizzano l'architettura ARM sono
sistemi embedded per i quali il produttori realizzano versioni del
firmware pesantemente personalizzate con patch specifiche per il
dispositivo. Purtroppo è molto raro che i produttori inviino le proprie
modifiche a chi sviluppa il firmware originale e quindi le modifiche
fatte dai produttori non sono integrate nelle nuove versioni ufficiali
del firmware.
Di conseguenza persino i sistemi appena usciti sul mercato utilizzano
del firmware basato su una versione vecchia e personalizzata dal
produttore del firmware originale che nel frattempo è stato migliorato
dagli sviluppatori: aggiungendo funzionalità o cambiandone alcuni
aspetti. Inoltre, anche il nome dei dispositivi montati non è
consistente tra le versioni modificate dai produttori dello stesso
firmware e quindi per i sistemi ARM è impossibile fornire istruzioni
d'uso indipendenti dal prodotto.
Impostazione dell'indirizzo MAC in u-boot
L'indirizzo MAC di ogni dispositivo Ethernet normalmente dovrebbe
essere unico a livello mondiale e tecnicamente deve essere unico
all'interno del dominio di broadcast ethernet. Per ottere questo
risultato chi produce i dispositivi si fa assegnare un blocco di
indirizzi MAC (e per questo paga una tassa) e preimposta uno di
questi indirizzi su ogni dispositivo.
Nel caso delle schede di sviluppo, alcuni produttori vogliono non
pagare questa tassa e quindi forniscono dispositivi che non hanno
un indirizzo MAC univoco. In questo caso devono essere gli utenti a
definire gli indirizzi MAC dei propri sistemi. Quando non è definito
un indirizzo MAC, alcuni driver di rete ne generano uno casuale che
cambia a ogni riavvio, in questo caso l'accesso alla rete funziona
anche senza che l'utente abbia impostato un indirizzo MAC ma, per
esempio, l'assegnazione semi-statica di indirizzi IP su DHCP in base
all'indirizzo MAC del client che fa la richiesta non funziona in modo
affidabile.
Per evitare conflitti con gli indirizzi MAC assegnati ufficialmente, c'è
un insieme di indirizzi che è riservato agli indirizzi locally
administered
(amministrati localmente). È definito dal valore di
due bit del primo byte dell'indirizzo (l'articolo in lungua inglese
MAC Address
su Wikipedia dà una buona spiegazione). In
pratica vuol dire che, per esempio, tutti gli indirizzi che iniziano con
il valore esadecimale ca (come ca:ff:ee:12:34:56) può essere usato come
un indirizzo amministrato localmente.
Per i sistemi che utilizzano u-boot come firmware di sistema, l'indirizzo
MAC ethernet è salvato nella variabile d'ambiente ethaddr
;
è possibile controllarne il valore dal prompt di u-boot con il comando
printenv ethaddr
e può essere cambiato con il comando
setenv ethaddr ca:ff:ee:12:34:56
. Dopo aver impostato il
nuovo valore, usare il comando saveenv
per rendere
permanente la modifica.
Problemi di rilocazione del Kernel/Initrd/Device-Tree con u-boot
È possibile che su alcuni sistemi con vecchie versioni di u-boot si
verifichino durante il processo d'avvio dei problemi con la rilocazione
in memoria del kernel Linux, del ramdisk iniziale e del device-tree
blob. In questo caso, u-boot mostra il messaggio Starting kernel
...
e poi il sistema si blocca senza altri messaggi. Questi
problemi sono stati risolti nelle versioni di u-boot successive alla
v2014.07.
Questo problema potrebbe comunque verificarsi anche se il sistema era
originariamente equipaggiato con una versione di u-boot precedente alla
v2014.07 e, in seguito, è stato aggiornato a una versione più recente.
Infatti l'aggiornamento di u-boot solitamente non modifica le variabili
d'ambiente esistenti ma la correzione richiede l'impostazione della nuova
variabile d'ambiente (bootm_size) che viene creata automticamente solo
sulle nuove installazioni quindi senza variabili d'ambiente esistenti.
È possibile impostare manualmente bootm_size al suo valore predefinito
eseguendo il comando env default bootm_size; saveenv
dal
promnpt di u-boot.
Un'altra possibilità per prevenire problemi legati alla rilocazione è
eseguire il comando setenv fdt_high ffffffff; setenv initrd_high
0xffffffff; saveenv
dal prompt di u-boot per disattivare
completamente la rilocazione del ramdisk iniziale e del device-tree blob.