From dd817a51e841822a188d4463717cc5eeb67f72e2 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Holger Wansing Date: Thu, 9 Mar 2017 00:21:03 +0000 Subject: Convert italian translation into po format. --- it/preparing/backup.xml | 54 --- it/preparing/bios-setup/arm.xml | 269 ----------- it/preparing/bios-setup/i386.xml | 154 ------ it/preparing/bios-setup/powerpc.xml | 567 ---------------------- it/preparing/bios-setup/s390.xml | 196 -------- it/preparing/bios-setup/sparc.xml | 188 -------- it/preparing/install-overview.xml | 340 ------------- it/preparing/minimum-hardware-reqts.xml | 173 ------- it/preparing/needed-info.xml | 789 ------------------------------- it/preparing/non-debian-partitioning.xml | 324 ------------- it/preparing/nondeb-part/powerpc.xml | 75 --- it/preparing/nondeb-part/sparc.xml | 69 --- it/preparing/nondeb-part/x86.xml | 222 --------- it/preparing/pre-install-bios-setup.xml | 315 ------------ it/preparing/preparing.xml | 29 -- 15 files changed, 3764 deletions(-) delete mode 100644 it/preparing/backup.xml delete mode 100644 it/preparing/bios-setup/arm.xml delete mode 100644 it/preparing/bios-setup/i386.xml delete mode 100644 it/preparing/bios-setup/powerpc.xml delete mode 100644 it/preparing/bios-setup/s390.xml delete mode 100644 it/preparing/bios-setup/sparc.xml delete mode 100644 it/preparing/install-overview.xml delete mode 100644 it/preparing/minimum-hardware-reqts.xml delete mode 100644 it/preparing/needed-info.xml delete mode 100644 it/preparing/non-debian-partitioning.xml delete mode 100644 it/preparing/nondeb-part/powerpc.xml delete mode 100644 it/preparing/nondeb-part/sparc.xml delete mode 100644 it/preparing/nondeb-part/x86.xml delete mode 100644 it/preparing/pre-install-bios-setup.xml delete mode 100644 it/preparing/preparing.xml (limited to 'it/preparing') diff --git a/it/preparing/backup.xml b/it/preparing/backup.xml deleted file mode 100644 index 63004b7fb..000000000 --- a/it/preparing/backup.xml +++ /dev/null @@ -1,54 +0,0 @@ - - - - - - Backup dei dati - - - - -Prima di iniziare, assicurarsi di avere il backup di tutti i file presenti -attualmente sul proprio sistema. Se sulla macchina è installato solo il -sistema operativo nativo, con ogni probabilità sarà necessario ripartizionare -il disco per liberare spazio per &debian-gnu;. Ogni volta che si ripartiziona -il disco, si corre il rischio di perdere tutti i dati -presenti, non importa quale programma si usi per farlo. I programmi usati -durante l'installazione sono piuttosto affidabili e la maggior parte sono -in circolazione da anni, ma una mossa falsa può costare cara. Anche dopo -aver fatto il backup, fare attenzione e pensare alle risposte che si danno -e a quello che si fa: riflettendo un paio di minuti in più si possono -risparmiare ore di lavoro inutile. - - - - - -Se si sta creando un sistema a boot multiplo, assicurarsi di avere a -portata di mano i supporti di installazione degli altri sistemi operativi. -Anche se normalmente non è richiesto, potrebbe verificarsi la situazione -di dover reinstallare il boot loader del sistema operativo originario o, -nel caso peggiore, reinstallare l'intero sistema operativo e ripristinare -il backup fatto in precedenza di tutti i file. - - - - diff --git a/it/preparing/bios-setup/arm.xml b/it/preparing/bios-setup/arm.xml deleted file mode 100644 index 34555c019..000000000 --- a/it/preparing/bios-setup/arm.xml +++ /dev/null @@ -1,269 +0,0 @@ - - - - - - ARM firmware - - - - -Come già menzionato in precedenza, sui sistemi ARM non esiste un firmware -standard, persino il comportamento di sistemi che nominalmente usano lo -stesso firmware può essere abbastanza differente. Ciò dipende dal fatto -che gran parte dei dispositivi che utilizzano l'architettura ARM sono -sistemi embedded per i quali il produttori realizzano versioni del -firmware pesantemente personalizzate con patch specifiche per il -dispositivo. Purtroppo è molto raro che i produttori inviino le proprie -modifiche a chi sviluppa il firmware originale e quindi le modifiche -fatte dai produttori non sono integrate nelle nuove versioni ufficiali -del firmware. - - - - - -Di conseguenza persino i sistemi appena usciti sul mercato utilizzano -del firmware basato su una versione vecchia e personalizzata dal -produttore del firmware originale che nel frattempo è stato migliorato -dagli sviluppatori: aggiungendo funzionalità o cambiandone alcuni -aspetti. Inoltre, anche il nome dei dispositivi montati non è -consistente tra le versioni modificate dai produttori dello stesso -firmware e quindi per i sistemi ARM è impossibile fornire istruzioni -d'uso indipendenti dal prodotto. - - - - - - - Immgini di U-Boot (firmware di sistema) preparate da Debian - - - - -Debian distribuisce da &armmp-uboot-img; delle immagini di U-Boot per -i vari sistemi armhf in grado di caricare U-Boot da una scheda SD. Le -immagini di U-Boot sono create in due formati: con i componenti in -formato grezzo oppure in formato pronto per le schede, più facile da -scrivere su schede SD. I componenti di U-Boot grezzi sono forniti per -gli utenti più evoluti; in generale il metodo consigliato è usare una -delle immagini pronte per le schede SD. Il nome delle immagini è -<tipo-sistema>.sdcard.img.gz ed è possibile scriverle su una -scheda con questo comando: - - - -zcat <tipo-sistema>.sdcard.img.gz > /dev/DEVICE_SCHEDA_SD - - - -Come per tutte le immagini, la scrittura dell'immagine sulla scheda -SD sovrascrive completamente il contenuto della scheda! - - - - - -Se è disponibile una immagine U-Boot per il proprio sistema, si -raccomanda di usare quell'immagine al posto di U-Boot fornito dal -produttore perché solitamennte la versione Debian è più recente ed -ha più funzionalità. - - - - - - - - Impostazione dell'indirizzo MAC in U-Boot - - - - -L'indirizzo MAC di ogni dispositivo Ethernet normalmente dovrebbe -essere unico a livello mondiale e tecnicamente deve essere unico -all'interno del dominio di broadcast ethernet. Per ottere questo -risultato chi produce i dispositivi si fa assegnare un blocco di -indirizzi MAC (e per questo paga una tassa) e preimposta uno di -questi indirizzi su ogni dispositivo. - - - - - -Nel caso delle schede di sviluppo, alcuni produttori vogliono non -pagare questa tassa e quindi forniscono dispositivi che non hanno -un indirizzo MAC univoco. In questo caso devono essere gli utenti a -definire gli indirizzi MAC dei propri sistemi. Quando non è definito -un indirizzo MAC, alcuni driver di rete ne generano uno casuale che -cambia a ogni riavvio, in questo caso l'accesso alla rete funziona -anche senza che l'utente abbia impostato un indirizzo MAC ma, per -esempio, l'assegnazione semi-statica di indirizzi IP su DHCP in base -all'indirizzo MAC del client che fa la richiesta non funziona in modo -affidabile. - - - - - -Per evitare conflitti con gli indirizzi MAC assegnati ufficialmente, c'è -un insieme di indirizzi che è riservato agli indirizzi locally -administered (amministrati localmente). È definito dal valore di -due bit del primo byte dell'indirizzo (l'articolo in lungua inglese -MAC Address su Wikipedia dà una buona spiegazione). In -pratica vuol dire che, per esempio, tutti gli indirizzi che iniziano con -il valore esadecimale ca (come ca:ff:ee:12:34:56) può essere usato come -un indirizzo amministrato localmente. - - - - - -Per i sistemi che utilizzano U-Boot come firmware di sistema, l'indirizzo -MAC ethernet è salvato nella variabile d'ambiente ethaddr; -è possibile controllarne il valore dal prompt di U-Boot con il comando -printenv ethaddr e può essere cambiato con il comando -setenv ethaddr ca:ff:ee:12:34:56. Dopo aver impostato il -nuovo valore, usare il comando saveenv per rendere -permanente la modifica. - - - - - - - - Problemi di rilocazione del Kernel/Initrd/Device-Tree con U-Boot - - - - -È possibile che su alcuni sistemi con vecchie versioni di U-Boot si -verifichino durante il processo d'avvio dei problemi con la rilocazione -in memoria del kernel Linux, del ramdisk iniziale e del device-tree -blob. In questo caso, U-Boot mostra il messaggio Starting kernel -... e poi il sistema si blocca senza altri messaggi. Questi -problemi sono stati risolti nelle versioni di U-Boot successive alla -v2014.07. - - - - - -Questo problema potrebbe comunque verificarsi anche se il sistema era -originariamente equipaggiato con una versione di U-Boot precedente alla -v2014.07 e, in seguito, è stato aggiornato a una versione più recente. -Infatti l'aggiornamento di U-Boot solitamente non modifica le variabili -d'ambiente esistenti ma la correzione richiede l'impostazione della nuova -variabile d'ambiente (bootm_size) che viene creata automticamente solo -sulle nuove installazioni quindi senza variabili d'ambiente esistenti. -È possibile impostare manualmente bootm_size al suo valore predefinito -eseguendo il comando env default bootm_size; saveenv dal -promnpt di U-Boot. - - - - - -Un'altra possibilità per prevenire problemi legati alla rilocazione è -eseguire il comando setenv fdt_high ffffffff; setenv initrd_high -0xffffffff; saveenv dal prompt di U-Boot per disattivare -completamente la rilocazione del ramdisk iniziale e del device-tree blob. - - - diff --git a/it/preparing/bios-setup/i386.xml b/it/preparing/bios-setup/i386.xml deleted file mode 100644 index b1bfe5dbb..000000000 --- a/it/preparing/bios-setup/i386.xml +++ /dev/null @@ -1,154 +0,0 @@ - - - - - - Invocare il menu di configurazione del BIOS - - - - -Il BIOS fornisce le funzioni di base necessarie all'avvio della macchina -e permette al sistema operativo di accedere all'hardware. Il proprio -sistema è dotato di un apposito menu di configurazione del BIOS. -Per accedere al menu di configurazione del BIOS è necessario premere un -tasto o una combinazione di tasti; spesso è il tasto Canc -o F2 ma alcuni costruttori usano altri tasti. Solitamente -dopo l'avvio del computer appare un messaggio che indica quale tasto -premere per entrare nella configurazione. - - - - - - - Selezione del dispositivo di avvio - - - - -All'interno del menu di configurazione del BIOS è possibile di scegliere -da quali dispositivi e in che sequenza verrà fatto il bootstrap del sistema -operativo. Le scelte disponibili solitamente includono i dischi fissi -interni, il lettore CD/DVD-ROM e i dispositivi di memorizzazione di massa USB -quali chiavette USB o dischi esterni USB. Sui sistemi più recenti è spesso -disponibile anche la possibilità di attivare l'avvio da rete via PXE. - - - - - -In base al supporto di installazione (CD/DVD ROM, chiavetta USB, avvio da -rete) prescelto è necessario attivare, se non lo è già, l'avvio dai -dispositivi appropriati. - - - - - -La maggior parte delle versioni di BIOS permettono di richiamare un menu -d'avvio da cui è possibile scegliere il dispositivo da cui il computer -deve fare l'avvio. Quando questa opzione è disponibile, il BIOS solitamente -mostra un breve messaggio press F12 for boot -menu (premere F12 per il menu di avvio) all'accensione del -computer. -Il tasto da premere varia da sistema a sistema; i tasti comunemente -usati sono F12, F11 e F8. -La scelta del dispositivo fatta da questo menu non cambia l'ordine di -avvio predefinito nel BIOS, sarà possibile avviare una volta dalla -chiavetta USB lasciando il disco fisso interno come dispositivo di -avvio principale. - - - - - -Se il proprio BIOS non fornisce il menu di avvio per modificare l'attuale -dispositivo di avvio, è necessario cambiare la configurazione del BIOS -per rendere il dispositivo da cui dovrà essere avviato il &d-i; il -dispositivo di avvio principale. - - - - - -Sfortunatamente alcuni computer contengono dei BIOS con problemi. L'avvio -di &d-i; da una chiavetta USB potrebbe non funzionare anche quando esiste -un'apposita voce nel menu del BIOS e con la chiavetta è selezionata come -dispositivo di avvio principale. Su alcuni di questi sistemi è impossibile -usare la chiavetta USB come supporto per l'avvio; su altri è possibile -aggirare il problema cambiando il tipo di dispositivo da USB -harddisk o USB stick in USB ZIP o -USB CDROM. - -In particolare chi usa un'immagine di CD/DVD iso-ibride su una chiavetta USB -(vedere ), la modifica del tipo di -dispositivo in USB CDROM aiuta su alcuni BIOS che non avviano -da una chiavetta USB in modalità disco USB. - - - - - -Se non è possibile intervenire sul BIOS per fare l'avvio da una chiavetta -USB sarà comunque possibile usare l'immagine ISO copiata sulla chiavetta. -Avviare &d-i; come descritto e, dopo -la ricerca sui dischi rigidi dell'immagine ISO, selezionare il dispositivo -USB e scegliere l'immagine. - - - diff --git a/it/preparing/bios-setup/powerpc.xml b/it/preparing/bios-setup/powerpc.xml deleted file mode 100644 index 5df128dc3..000000000 --- a/it/preparing/bios-setup/powerpc.xml +++ /dev/null @@ -1,567 +0,0 @@ - - - - - - OpenFirmware - - - - -Normalmente sui sistemi &arch-title; non c'è alcun bisogno di configurare il -BIOS (chiamato OpenFirmware). PReP e CHRP sono dotati di OpenFirmware, ma -sfortunatamente il modo usato per invocarlo varia a seconda del produttore. -È necessario consultare la documentazione dell'hardware fornita con la -propria macchina. - - - - - -Per avviare OpenFirmware sui Macintosh &arch-title; occorre premere -Command (quadrifoglio/Apple)optionof -durante l'avvio. In generale il sistema controllerà la pressione di tali -tasti dopo la melodia, ma i tempi esatti variano da modello a modello. Per -suggerimenti consultare - - - - - -Il prompt di OpenFirmware somiglia a: - - -ok -0 > - - - - -Sui Mac &arch-title; più vecchi, per l'utente interagisce con OpenFirmware -attraverso la porta seriale (modem). In alcuni casi non è nemmeno possibile -fare altrimenti: invocando OpenFirmware su una di queste macchine, si vede -solo uno schermo nero. In tal caso per interagire con OpenFirmware si deve -connettersi attraverso la porta seriale da un altro elaboratore su cui è -attivo un emulatore di terminale. - - - - - -Sulle macchine OldWorld Beige G3, OpenFirmware (OF versioni 2.0f1 e 2.4) -è difettoso. Tali macchine molto probabilmente non saranno in grado di -avviare il sistema dal disco fisso, a meno che al firmware non venga applicata -una patch opportuna, come quella compresa nell'utility System -Disk 2.3.1 scaricabile da Apple come . -Scompattate l'utility in MacOS, avviarla e azionare il pulsante -Save affinché le patch del firmware vengano -installate nella nvram. - - - - - - - Come aggiornare il firmware di serie su ppc64el - - - - -Questo è un estratto da IBM PowerKVM su -IBM POWER8. - - - - - -OPAL (Open Power Abstraction Layer) è il nome del firmware di sistema -per i server basati su processori POWER. - - - - - -Per aver delle nuove funzionalità oppure per avere il supporto per -altri dispositivi l'utente potrebbe voler aggiornare a una versione -più recente il firmware sul proprio sistema Power. - - - - - -Assicurasi di avere i seguenti requisiti: - - - - - - -un SO funzionante sul sistema; - - - - - - -il file .img con la versione di OPAL a cui l'utente vuole aggiornare; - - - - - -la macchina non è sotto controllo HMC. - - - - - - - -I sistemi Power hanno due tipi di memoria flash da cui fare l'avvio, uno -temporaneo e l'altro permanente. Ciò permette di testare gli aggiornamenti -del firmware nella memoria temporanea prima di scriverli nella memoria -permanente. - - - - - -Per effettuare l'aggiornamento seguire questi passi: - - - - - - -Salvare la verisone esistente del firmware prima di aggiornarlo. Da -ASM, nel menu di sistema, fare clic su Service Aids -> Service -Processor Command Line ed eseguire il seguente comando: - - -cupdcmd -f - - - - - - - -Scaricare il file .img con la versione del firmware a cui aggiornare -nel filesystem della macchina. Fare riferimento a -IBM Fix Central per -scaricare il file con l'immagine. - - - - - -Verificare l'immagine scaricata eseguendo il seguente comando e salvarne -l'output. - - -$update_flash -v -f <file_name.img> - - - - - - - -Aggiornare il firmware eseguendo il comando seguente. - - -$update_flash -f <file_name.img> - - - - - - - - - -Il comando riavvia il sistema e quindi, se ci sono, le sessioni aperte -andranno perse. - - - - - - -Non riavviare né spengere il sistema prima che sia ritornato alla -normalità. - - - - - - - - - -Verificare il firmware caricato nella memoria flash temporanea come -fatto al passo 1. - - - - - - -Nel caso necessità è possibile ripristinare la versione precedente con -il seguente comando: - - -$update_flash -r - - - - -L'annullamento del firmware riguarda solo la memoria flash temporanea. -Quindi sarà possibile scrivere il nuovo firmware nella memoria flash -permanente sono dopo aver affettuato il test di un nuovo firmware. - - - - - -Il firmware caricato nella memoria flash temporanea può essere scritto -nella memoria flash permanente con questo commando: - - -$update_flash -c - - - - - - - - - - - Updating KVM guest firmware (SLOF) - - - - -SLOF (Slimline Open Firmware) è una impementazione dello standard -IEEE 1275. Può essere usato come firmware per le macchine pSeries -con QEMU o KVM. - - - - - -Il pacchetto qemu-slof è un pacchetto che dipende da -qemu-system-ppc (il quale fornisce anche il pacchetto virtuale -qemu-system-ppc64) e può essere installato o aggiornato usando -apt sulle distribuzioni basate su Debian -in questo modo: - - -# apt install qemu-slof - - - - -SLOF può anche essere installato sulle distribuzioni basate sul sistema -rpm una volta impostato il repository corretto. Inoltre il codice -sorgente è disponibile su -. - - - - - -Quindi quando si usa qemu-system è possibile usare un -file SLOF diverso da quello predefinito aggiungendo l'argomento sulla -riga di comando -bios <file_slof> all'avvio -di qemu. - - - - - - - Aggiornamento dell'hypervisor PowerKVM - - - Istruzioni per l'avvio da rete - - - - -Sono necessari un server DHCP/TFTP (BOOTP) e un server web. Dopo aver -scaricato ibm-powerkvm-*-ppc64-service-*.iso, montarlo in loop e -copiarne il contenuto in una directory all'interno della root del -server HTTP (per esempio wwwroot): - - - - -# cd <directory-in-cui-è-il-file-iso> -# mkdir ./iso -# sudo mount -o loop ibm-powerkvm-*-ppc64-service-*.iso ./iso -# cp -a ./iso/* <percorso-di-wwwroot> - - - - -Creare il file petitboot.conf in una directory sotto tftproot, per -esempio /tftproot/powerkvm, con il seguente contenuto: - - - - -label PowerKVM Automated Install -kernel http://IP-DEL-SERVER/PERCORSO-DI-wwwroot/ppc/ppc64/vmlinuz -initrd http://IP-DEL-SERVER/PERCORSO-DI-wwwroot/ppc/ppc64/initrd.img -append root=live:http://IP-DEL-SERVER/PERCORSO-DI-wwwroot/LiveOS/squashfs.img repo=http://IP-DEL-SERVER/PERCORSO-DI-TO-wwwroot/packages rd.dm=0 rd.md=0 console=hvc0 console=tty0 - - - - -Modificare dhcpd.conf e impostare questa direttiva all'inizio del file: - - -option conf-file code 209 = text; - - - - -Aggiungere la direttiva di sistema: - - - - -host <proprio-sistema> { - hardware ethernet <indirizzo mac del sistema> - fixed-address <indirizzo ip del sistema>; - option host-name "<nome host del sistema>"; - option conf-file "<powerkvm/petitboot.conf>"; - } - - - - -Riavviare il server dhcp. - - - - - -Avviare la macchina PowerLinux. - - - - - -La seguente opzione sarà presente in petitboot (selezionarla): - - -"Power KVM Automated Install" - - - - -Il menu dell'installatore apparirà automaticamente. - - - - - - - Istruzioni per DVD - - - - -Avviare la ISO ibm-powerkvm-*-ppc64-service-*.iso (dopo averla -masterizzata su un DVD oppure da un dispositivo virtuale con QEMU) e -attendere l'avvio. - - - - - -La seguente opzione sarà presente in petitboot (selezionarla): - - -"POWERKVM_LIVECD" - - - - -Il menu dell'installatore apparirà automaticamente. - - - - - - diff --git a/it/preparing/bios-setup/s390.xml b/it/preparing/bios-setup/s390.xml deleted file mode 100644 index c8e4ea885..000000000 --- a/it/preparing/bios-setup/s390.xml +++ /dev/null @@ -1,196 +0,0 @@ - - - - - - Configurazione del BIOS - - - - -Per effettuare l'installazione di &debian-gnu; su una &arch-title; o su una -macchina zSeries si deve prima far partire un kernel nel sistema. Il -meccanismo d'avvio per questa piattaforma è intrinsecamente diverso dagli -altri e in modo particolare da quello dei sistemi PC: non esistono lettori -per dischetti. Quando di lavora con questa piattaforma si nota un'altra -grossa differenza: per la maggior parte del tempo (per non dire sempre) si -lavora da remoto con l'ausilio di alcuni programmi client per la gestione -della sessione come telnet o un browser. Questo è dovuto alla particolare -architettura del sistema in cui la console 3215/3270 è basata su righe -anziché su caratteri. - - - - - -Su questa piattaforma Linux può funzionare sia direttamente sulla macchina, -oppure in una LPAR (partizione logica) oppure in una macchina virtuale -fornita dal sistema. Il supporto per l'avvio cambia a seconda della -modalità di esecuzione; per esempio è possibile usare il lettore virtuale -di schede di una macchina virtuale oppure fare l'avvio dalla HMC (Hardware -Management Console) di una LPAR se l'HCM e la possibilità di fare l'avvio -sono state abilitate. - - - - - -Prima di iniziare l'installazione è necessario pianificare ed effettuare -alcune operazioni preliminari. IBM ha preparato parecchia documentazione -sull'intero processo d'installazione, p.e. su come preparare il supporto -d'installazione e su come usarlo per l'avvio. Copiare queste informazioni -in questo documento non è permesso però non è nemmeno utile, verranno -descritti solo i dati specifici di &debian; e dove poterli trovare. Basandosi -su entrambe queste fonti d'informazione si dovrebbe essere in grado di -preparare la macchina e il supporto per l'installazione prima di fare -l'avvio. Quando appare il messaggio di benvenuto nella sessione riprendere -questo documento e seguire i passi relativi all'installazione di &debian;. - - - - - - - Installazioni native e LPAR - - - - -Fare riferimento al capitolo 5 del Redbook Linux -for &arch-title; e al capitolo 3.2 del Redbook Linux -for IBM eServer zSeries and &arch-title;: Distributions per la -configurazione di una LPAR per Linux. - - - - - - - Installazione su una VM ospite - - - - -Fare riferimento al capitolo 6 del Redbook Linux -for &arch-title; e al capitolo 3.1 del Redbook Linux -for IBM eServer zSeries and &arch-title;: Distributions per la -configurazione di una VM ospite per l'esecuzione di Linux. - - - - - -È necessario copiare tutti i file dalla sotto-directory -generic sul proprio disco CMS. Assicurarsi -che il trasferimento di kernel.debian e -initrd.debian avvenga in modalità binaria e -con record di lunghezza fissa pari a 80 caratteri (specificando -BINARY e LOCSITE FIX 80 -nel proprio client FTP). parmfile.debian può -essere in formato ASCII o EBCDIC. - -Un semplice script debian.exec, che prepara i -file nell'ordine corretto, è incluso nelle immagini. - - - - - - - Preparazione di un server d'installazione - - - - -Se non si dispone di una connessione a Internet (né diretta né tramite un -proxy) è necessario creare un server d'installazione locale a cui il -proprio S/390 possa accedere. Questo server contiene tutti i pacchetti -che si vuole installare e deve renderli disponibili tramite NFS, HTTP o -FTP. - - - - - -È necessario che il server d'installazione abbia una copia della struttura -delle directory identica a quella di un mirror &debian-gnu; per i soli file -relativi all'architettura s390 e per i file indipendenti dall'architettura. -Si può anche copiare il contenuto di tutti i CD d'installazione dentro -questa struttura di directory. - - - -FIXME: more information needed — from a Redbook? - - - diff --git a/it/preparing/bios-setup/sparc.xml b/it/preparing/bios-setup/sparc.xml deleted file mode 100644 index 7ef0b706d..000000000 --- a/it/preparing/bios-setup/sparc.xml +++ /dev/null @@ -1,188 +0,0 @@ - - - - - - - OpenBoot - - - - -OpenBoot fornisce le funzioni di base necessarie per l'avvio del sistema -dell'architettura &arch-title;. Svolge delle mansioni abbastanza simili -a quelle del BIOS nell'architettura x86, tuttavia è fatto molto meglio. -Le PROM di boot Sun hanno incorporato un interprete Forth, che permette -di fare un sacco di cose, come diagnostica e semplici script. - - - - - -Per ottenere il prompt di boot si deve tenere premuto il tasto -Stop (sulle vecchie tastiere tipo 4 usare il tasto -L1, se si dispone di un adattatore per tastiera PC -usare Break) e premere il tasto A. -La PROM di boot emetterà un prompt, ok oppure ->. È preferibile il prompt -ok, quindi se si ottiene quello vecchio stile -premere n per cambiarlo con quello nuovo. - - - - - -Se si utilizza una console seriale, inviare un break alla macchina. Con -Minicom usare Ctrl-A F, con cu premere -Invio, e poi inserire %~break. Se -si usa un emulatore di terminale diverso si consulti la sua documentazione. - - - - - - - Selezione del dispositivo di avvio - - - - -Si può usare OpenBoot per avviare il sistema da un determinato dispositivo e anche -per cambiare quello predefinito. È necessario conoscere alcuni dettagli sui -nomi usati da OpenBoot per riferirsi ai dispositivi. Sono molto diversi da -quelli usati da Linux, descritti in . Inoltre -il comando esatto varia un pochino, a seconda della versione di OpenBoot. -Si possono trovare più informazioni su OpenBoot nella -Sun OpenBoot Reference. - - - - - -Tipicamente con le versioni più recenti si possono usare dispositivi -OpenBoot quali floppy, cdrom, net, -disk o disk2. Il loro significato è ovvio. Il -dispositivo net serve ad esempio per il boot via rete. In -aggiunta, un nome di dispositivo può specificare una particolare partizione -di un disco, ad esempio disk2:a per avviare il sistema dalla prima -partizione di disk2. I nomi di dispositivo OpenBoot completi hanno la forma: - - - - -nome-driver@ -indirizzo-unità: -argomenti-device - - - - -Nelle vecchie versioni di OpenBoot, i nomi vengono assegnati in modo -leggermente diverso: il dischetto è chiamato /fd e i nomi dei -dischi SCSI hanno la forma sd(controller, -disk-target-id, -disk-lun). Il comando -show-devs nelle versioni più recenti di OpenBoot -serve a visualizzare i dispositivi configurati. Per informazioni complete, -qualsiasi sia la versione, consultare la -Sun OpenBoot Reference. - - - - - -Per avviare il sistema da un dispositivo specifico, usare il comando -boot dispositivo. -Si può impostarlo come comportamento predefinito con il comando -setenv. In ogni caso il nome della variabile da -impostare è diverso a seconda della versione di OpenBoot. In OpenBoot -1.x usare il comando setenv boot-from -dispositivo, nelle versioni -successive, usare setenv boot-device -dispositivo. Si noti che lo si -può configurare anche usando il comando eeprom su -Solaris oppure modificando i file appropriati in -/proc/openprom/options/ sotto Linux - - -# echo disk1:1 > /proc/openprom/options/boot-device - - - - -e sotto Solaris: - - -eeprom boot-device=disk1:1 - - - - diff --git a/it/preparing/install-overview.xml b/it/preparing/install-overview.xml deleted file mode 100644 index dfb69f450..000000000 --- a/it/preparing/install-overview.xml +++ /dev/null @@ -1,340 +0,0 @@ - - - - - - Panoramica del processo d'installazione - - - - -Prima di tutto una nota sulle reinstallazioni. Con &debian;, una circostanza -in cui sia necessaria una completa reinstallazione del sistema è estremamente -rara; forse un problema meccanico dei dischi è la causa più frequente. - - - - - -Molti dei comuni sistemi operativi potrebbero richiedere la completa -installazione quando si verificano dei problemi critici o per fare un -aggiornamento a una nuova versione. A questo si deve aggiungere che si -effettua una nuova installazione è necessario anche re-installare i -programmi in modo che operino correttamente con il nuovo SO. - - - - - -Con &debian-gnu; è molto più probabile che il SO possa essere riparato anziché -essere reinstallato nel caso si verifichino dei problemi. Gli aggiornamenti -non richiedono mai un'installazione completa, è sempre possibile effettuare -l'aggiornamento senza toccare l'intera installazione. Quando un nuovo -programma richiede delle versioni più recenti del software di supporto -rispetto a quelle installate, il sistema &debian; di gestione dei pacchetti -assicura che tutto il software di supporto sia identificato e installato. È -stato fatto molto lavoro per evitare la necessità di reinstallare il sistema -quindi deve essere ritenuta come l'ultima risorsa disponibile. L'installatore -non è stato progettato per la reinstallazione su un -sistema esistente. - - - - - -Ecco un sommario dei passi che saranno compiuti durante l'installazione. - - - - - - - - -Backup di tutti i dati e documenti presenti sul disco fisso su -cui si vuole fare l'installazione. - - - - - - -Raccolta delle informazioni sul proprio computer e di tutte le informazioni -necessarie prima di iniziare l'installazione. - - - - - - -Creazione dello spazio partizionabile per &debian; sul disco fisso. - - - - - - -Localizzare e/o scaricare l'installatore e tutti driver e firmware -speciali necessari per la propria macchina. - - - - - - -Preparazione dei supporti per l'avvio come CD/DVD/chiavette USB oppure -preparare l'infrastruttura per l'avvio da rete dell'installatore. - - - - - - -Avvio del sistema d'installazione. - - - - - - -Scelta della lingua dell'installazione. - - - - - - -Se disponibile, attivazione della connessione alla rete ethernet. - - - - - - - -Configurazione di un'interfaccia di rete. - - - - - - -Apertura di una connessione ssh al nuovo sistema. - - - - - - -Collegamento di uno o più DASD (Direct Access Storage Device). - - - - - - -Se necessario, ridimensionare le partizioni esistenti sul disco su cui -si vuole installare per creare spazio per l'installazione. - - - - - - -Creazione e montaggio delle partizioni su cui si installerà &debian;. - - - - - - -Attendere lo scaricamento, l'installazione e la configurazione del -sistema di base. - - - - - - -Installazione di un boot loader per avviare &debian-gnu; ed -eventuali altri sistemi operativi. - - - - - - -Avviare per la prima volta il sistema appena installato. - - - - - - - - -Su &arch-title; è possibile usare una versione grafica -sperimentare -del sistema d'installazione. Per ulteriori informazioni sull'installazione -grafica si veda . - - - - - -Nel caso si verifichino degli errori durante l'installazione è utile -conoscere quali pacchetti sono coinvolti in ciascuna fase. Introduciamo -gli attori principali dello spettacolo installazione: - - - - - -Il software d'installazione, debian-installer, è il -protagonista principale di questo manuale. Si occupa del riconoscimento -dell'hardware e del caricamento dei driver corretti, tramite -dhcp-client configura la connessione di rete, -esegue debootstrap per l'installazione del sistema di -base e infine esegue tasksel per consentire all'utente -l'installazione di altro software. -Al processo d'installazione partecipano molti altri attori ma hanno -parti decisamente minori, il debian-installer finisce -il suo lavoro quando il nuovo sistema viene riavviato per la prima volta. - - - - - -Per adattare il sistema alle proprie necessità si può usare -tasksel che permette di selezionare gruppi predefiniti -di programmi da installare come un server web o un ambiente desktop. - - - - - -Una delle scelte importanti durante l'installazione è se installare o no un -ambiente desktop grafico, che consiste nel X11 window system e in uno degli -ambienti desktop disponibili. Se si sceglie di non installare il task -Ambiente desktop, si ottiene un sistema abbastanza semplice -con la sola riga di comando. L'installazione del task Ambiente -desktop è opzionale perché rispetto a un sistema solo testo -richiede molto spazio su disco e perché -molti dei sistemi &debian-gnu; sono dei server e non hanno bisogno di una -interfaccia utente grafica per il loro lavoro. - - - - - -Notare che il sistema X Window è completamente separato dal -debian-installer, quindi la -risoluzione dei problemi per il sistema X Window non rientrano nello -scopo di questo manuale. - - - diff --git a/it/preparing/minimum-hardware-reqts.xml b/it/preparing/minimum-hardware-reqts.xml deleted file mode 100644 index 5c8409102..000000000 --- a/it/preparing/minimum-hardware-reqts.xml +++ /dev/null @@ -1,173 +0,0 @@ - - - - - - Requisiti hardware minimi - - - - -Dopo aver raccolto le informazioni sull'hardware del proprio computer -verificare che l'hardware sia compatibile con il tipo d'installazione -che si ha in mente. - - - - - -A seconda delle proprie necessità si potrebbe aver a che fare con qualcosa -meno di quanto raccomandato nella tabella seguente. Comunque, la maggior -parte degli utenti diventa frustrata se ignora questi suggerimenti. - - - - - -Un Pentium 4, 1 GHz è il sistema minimo raccomandato per un sistema -desktop. - - - - - -Qualsiasi sistema PowerPC OldWorld o NewWorld può essere usato come sistema -desktop. - - - - - -Requisiti minimi del sistema raccomandati - - - - Tipologia d'installazione - RAM (minima) - RAM (raccomandata) - Spazio su disco - - - - - - Senza desktop - 128 megabyte - 512 megabyte - 2 gigabyte - - Con desktop - 256 megabyte - 1 gigabyte - 5 gigabyte - - -
- - - - - -I reali requisiti minimi di memoria sono leggermente inferiori rispetto ai -valori riportati nella tabella. In base all'architettura è possibile -installare &debian; con meno di 60 MB (per -amd64). Lo stesso vale per i requisiti di spazio su disco, in -particolare se si sceglie una per una le applicazioni da installare; si -veda per ulteriori informazioni sui -requisiti di spazio su disco. - - - - - -Si può usare un ambiente desktop grafico su sistemi più vecchi o meno -performanti ma in questo caso si raccomanda l'installazione di un -gestore di finestre meno avido di risorse rispetto a quelli degli ambienti -desktop GNOME o KDE Plasma; delle alternative sono xfce4, -icewm e wmaker, ma ne esistono -anche altre. - - - - - -È praticamente impossibile dare dei requisiti di memoria e spazio su disco -per le installazioni server dato che questi valori sono molto legati all'uso -finale del server. - - - - - -Ricordarsi che le dimensioni specificate non includono tutto ciò che si può -trovare di solito su un sistema, come per esempio i file degli utenti, la -posta e dati vari. La cosa migliore è tenersi larghi, pensando allo spazio -necessario per i propri dati. - - - - - -Nei seguenti requisiti di sistema è compreso lo spazio su disco -richiesto dalle normali operazioni del sistema operativo &debian-gnu;. -In particolare, la partizione -/var contiene un sacco di informazioni sullo stato -specifiche per &debian; oltre ai normali file con i log. I file di -dpkg (che contengono informazioni su tutti i pacchetti -installati) possono facilmente occupare 40 MB. Inoltre -apt mette i pacchetti scaricati in questa directory -prima di installarli. Di solito si deve assegnare almeno 200 MB a -/var, un po' di più se si installa anche un ambiente -desktop grafico. - - -
diff --git a/it/preparing/needed-info.xml b/it/preparing/needed-info.xml deleted file mode 100644 index f77336cd9..000000000 --- a/it/preparing/needed-info.xml +++ /dev/null @@ -1,789 +0,0 @@ - - - - - - Informazioni necessarie - - - - Documentazione - - - - Guida all'installazione - - - - -Il documento che si sta leggendo, in formato ASCII puro, HTML o PDF. - - - - - -&list-install-manual-files; - - - - - - - -Il documento che si sta leggendo è la versione ufficiale della Guida -all'installazione per la release &releasename; di &debian;; è disponibile -in vari formati e parecchie -lingue. - - - - - -Il documento che si sta leggendo è la versione ufficiale della Guida -all'installazione per la release &releasename; di &debian;; è disponibile -in vari formati e parecchie -lingue. - - - - - - - Documentazione hardware - - - - -Contiene informazioni utili sulla configurazione o l'utilizzo dell'hardware. - - - - - - - - - -Pagina del wiki Debian -sull'hardware - - - - - -Linux for SPARC Processors FAQ - - - - - -Linux/MIPS website - - - - - - - - - Informazioni sulla compatibilità hardware per &arch-title; - - - - -La documentazione specifica sulla sequenza d'avvio di &arch-title;, i -comandi e i driver dei device (DASD, XPRAM, Console, OSA, HiperSocket -e z/VM) - - - - - - -Device Drivers, Features, and Commands (Linux Kernel 3.2) - - - - - - - - -Redbook IBM in cui è descritto come Linux possa essere combinato con z/VM -su hardware zSeries e &arch-title;. - - - - - - -Linux -for &arch-title; - - - - - - - - -Redbook IBM in cui sono descritte le distribuzioni Linux disponibili per -il mainframe. Non c'è un capitolo su &debian; ma i concetti di base riguardo -l'installazione sono comuni per qualsiasi distribuzione per &arch-title;. - - - - - - -Linux -for IBM eServer zSeries and &arch-title;: Distributions - - - - - - - - - Ricerca d'informazioni sull'hardware - - - - -Nella maggior parte dei casi il programma d'installazione è in grado di -riconoscere l'hardware. Comunque è meglio prepararsi, si raccomanda di -familiarizzare con il proprio hardware prima di iniziare l'installazione. - - - - - -Informazioni sull'hardware possono essere recuperate da: - - - - - - - - -Manuali che sono venduti insieme a ciascun componente hardware. - - - - - - -Menu di configurazione del BIOS del computer. Per accedere a questo menu -premere all'accensione del computer una certa combinazione di -tasti, vedere nel manuale della scheda madre qual è questa combinazione, -spesso è il tasto Canc o F2 ma alcuni -costruttori altri tasti o altre combinazioni di tasti. Solitamente -immediatamente dopo l'accensione del computer c'è un messaggio in è -scritto qual è il tasto da premere per entrare nella configurazione. - - - - - - -Confezioni e scatole dei componenti hardware. - - - - - - - -Consultando la finestra Sistema nel Pannello di controllo. - - - - - - -Comandi di sistema oppure programmi di altri sistemi operativi. Queste -fonti sono particolarmente utili per conoscere la quantità di RAM e la -capacità del disco fisso. - - - - - - -L'amministratore di sistema o l'Internet Service Provider. Queste fonti -possono fornire le impostazioni necessarie alla configurazione della -rete e della posta elettronica. - - - - - - - - -Informazioni sull'hardware utili per l'installazione - - - - Hardware - Informazioni - - - - - - Dischi fissi - Numero di dischi. - - - - Il loro ordine sul sistema. - - - - IDE (noti anche come PATA), SATA o SCSI. - - - Spazio libero disponibile. - -Partizioni. - - - Partizioni su cui sono installati altri sistemi operativi. - - - - - - - - Interfacce di rete - - Tipo/modello delle interfacce di rete disponibili. - - - - Stampante - Modello e produttore. - - - - Scheda video - - Tipo/modello e produttore. - - - - DASD - Numero di dispositivi. - - - Spazio libero disponibile. - - - - Rete - Tipo di scheda. - - - Numero di dispositivi. - - - - Numero relativo per le schede OSA. - - -
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- - - - Compatibilità hardware - - - - -Molti prodotti funzionano senza problemi su &arch-kernel;. Inoltre -l'hardware supportato da &arch-kernel; cresce quotidianamente anche -se, purtroppo, &arch-kernel; non funziona ancora su parecchi tipi di -hardware su cui invece funzionano altri sistemi operativi. - - - - - -Nella maggior parte dei casi i driver in &arch-kernel; non sono stati -scritti per un determinato prodotto o marchio -da un particolare costruttore, ma sono stati scritti per un certo -hardware/chip. Molti prodotti sono solo apparentemente differenti ma in -realtà sono basati sullo stesso hardware; non è raro che i produttori di -chip forniscano un reference designs per i prodotti basati -sui loro chip che sono poi usati da vari costruttori per i dispositivi -che poi sono venduti con molti nomi o marchi diversi. - - - - - -Ciò ha dei vantaggi e degli svantaggi. Un vantaggio è che il driver per un -chip funziona con molti prodotti anche di produttori differenti poiché i -prodotti sono basati sullo stesso chip. Lo svantaggio è che non è sempre -facile scoprire qual è il chip realmente montato in determinato dispositivo. -Sfortunatamente qualche volta i produttori cambiano la base hardware dei -loro prodotti senza cambiare il nome del prodotto e nemmeno il numero di -versione, quindi avendo due oggetti con lo stesso marchio/nome prodotto -comprati in tempi diversi potrebbero essere basati su due chip diversi e -di conseguenza usare due driver diversi oppure uno dei due potrebbe non -disporre di un driver. - - - - - -Un buon modo per scoprire su quali chip sono basati i dispositivi USB e -PCI/PCI-Express/ExpressCard è cercare gli ID del dispositivo. Tutti i -dispositivi USB/PCI/PCI-Express/ExpressCard hanno un ID per il -produttore e per il prodotto e la loro -combinazione è solitamente la stessa per qualsiasi prodotto basato sullo -stesso chip. - - - - - -Sui sistemi Linux, questi ID possono essere trovati con il comando -lsusb per i dispositivi USB e con il comando -lspci -nn per i dispositivi PCI/PCI-Express/ExpressCard. - - - - - -Per esempio, l'output di lsusb: Bus 001 -Device 001: ID 1d6b:0002 Linux Foundation 2.0 root hub dove 1d6b -è l'ID del produttore e 0002 è l'ID del prodotto. - - - - - -Per esempio, l'output di lspci -nn per una scheda Ethernet: -03:00.0 Ethernet controller [0200]: Realtek Semiconductor Co., Ltd. -RTL8111/8168B PCI Express Gigabit Ethernet controller [10ec:8168] (rev 06). -Gli ID sono mostrati dentro le parentesi quadre più a destra, in questo caso -10ec è il produttore e 8168 è l'ID del prodotto. - - - - - -Ancora un esempio, una scheda grafica potrebbe restituire il seguente output: -04:00.0 VGA compatible controller [0300]: Advanced Micro Devices [AMD] nee -ATI RV710 [Radeon HD 4350] [1002:954f]. - - - - - -Su sistemi Windows, gli ID di un dispositivo possono essere trovati -nella gestione dispositivi di Windows nella scheda dettagli, -dove l'ID del produttore ha il prefisso VEN_ e l'ID del prodotto ha il -prefisso DEV_. -Su sistemi Windows 7, è necessario selezionare la proprietà ID -Hardware nella scheda dettagli del gestore dispositivi per vedere -gli ID perché normalmente non sono mostrati. - - - - - -Cercando su Internet per produttore/ID prodotto, &arch-kernel; -e driver come chiavi di ricerca spesso restituiscono -informazioni riguardo lo stato dei driver per un certo chipset. Se la -ricerca per produttore/ID prodotto non dà risultati utili, la ricerca con -il nome del chip, tale nome è spesso mostrato fornito da lsusb e lspci -(RTL8111/RTL8168B nell'esempio della scheda -di rete e RV710 nell'esempio della scheda grafica) può -essere d'aiuto. - - - - - Verifica della compatibilità hardware con un sistema live - - - - -&debian-gnu; è disponibile su alcune architetture anche come sistema -live. Un sistema live è un sistema preconfigurato e pronto all'uso -in formato compresso che può essere avviato e usato da un supporto di -sola lettura tipo un CD o DVD. L'uso di un sistema live non crea nessun -cambiamento permanente sul proprio computer; con il sistema live è -possibile cambiare le impostazioni dell'utente e installare programmi -aggiuntivi ma tutto questo avviene nella RAM, cioè spegnendo il computer -e avviando di nuovo il sistema live, tutto è ripristinato alla -configurazione predefinita. Il modo più semplice per verificare se il -proprio hardware è supportato da &debian-gnu; è avviare un sistema &debian; -live e provarlo. - - - - - -Ci sono alcune limitazioni durante l'uso di un sistema live. La prima è -che tutte le modifiche che si fanno dall'interno del sistema live devono -essere tenute nella RAM del computer, quindi funziona solo su sistemi con -RAM sufficiente, quindi l'installazione di grossi pacchetti aggiuntivi -potrebbe fallire a causa di problemi di memoria. Un'altra limitazione che -riguarda il test della compatibilità hardware è che il sistema &debian-gnu; -live ufficiale contiene solo componenti libere, quindi non include i file -del firmware non-free. I pacchetti non-free possono essere installati -manualmente nel sistema ma non c'è il rilevamento automatico della -necessità di firmware come nel &d-i;, quindi l'installazione di componenti -non-free deve essere fatta manualmente. - - - - - -È possibile trovare informazioni sulle varianti disponibili delle immagini -di &debian; live sul sito web Debian -Live Images. - - - - - - - - Impostazione della rete - - - - -Se il computer ha una connessione permanente alla rete (cioè una connessione -Ethernet o equivalente, non una connessione dialup/PPP) che è amministrata -da qualcun altro, si deve chiedere all'amministratore di rete le seguenti -informazioni: - - - - - - -Il proprio hostname (forse lo si può decidere da soli). - - - - - - -Il proprio nome di dominio. - - - - - - -L'indirizzo IP dell'elaboratore. - - - - - - -La netmask da usare con la propria rete. - - - - - - -L'indirizzo IP del gateway su cui effettuare l'instradamento predefinito, -se la propria rete ne ha uno. - - - - - - -Il sistema della propria rete da usare come server DNS (Domain Name Service). - - - - - - - - -Se la rete a cui si è connessi usa DHCP (Dynamic Host Configuration -Protocol) per la configurazione della rete, le informazioni precedenti -sono inutili poiché il server DHCP le fornisce direttamente al proprio -computer durante il processo d'installazione. - - - - - -Chi accede a Internet via DSL o con un cable modem (cioè tramite la TV -via cavo) e dispone di un router (spesso fornito già preconfigurato dal -fornitore telefonico della TV via cavo) che gestisce la connettività di -rete, solitamente è disponibile DHCP. - - - - - -Come regola del pollice: se nella propria rete casalinga si usa Windows e non -è stata effettuata nessuna configurazione manuale sulla rete per potersi -collegare a Internet, anche la connettività di rete di &debian-gnu; verrà -configurata automaticamente. - - - - - -Se si usa una rete WLAN/WiFi si deve anche conoscere: - - - - - - -L'ESSID (nome della rete) della propria rete wireless. - - - - - - -La chiave di sicurezza WEP o WPA/WPA2 per accedere alla rete (se usata). - - - - - - -
diff --git a/it/preparing/non-debian-partitioning.xml b/it/preparing/non-debian-partitioning.xml deleted file mode 100644 index 7c6d3ca10..000000000 --- a/it/preparing/non-debian-partitioning.xml +++ /dev/null @@ -1,324 +0,0 @@ - - - - - - Prepartizionamento per sistemi ad avvio multiplo - - - - -Il partizionamento del proprio disco consiste semplicemente nel suddividerlo -in sezioni. Ogni sezione è indipendente dalle altre. Grosso modo equivale a -tirare su dei muri in una casa: l'aggiunta dei mobili a una sola stanza -non influisce sulle altre. - - - - - -Nonostante questa sezione parli di dischi, nel mondo -&arch-title; si deve tradurla in DASD o VM minidisk. Inoltre in questo -caso macchina vuol dire LPAR o VM ospite. - - - - - -Se sul proprio sistema è già presente un sistema operativo - - -(Windows 9x, Windows NT/2000/XP/2003/Vista/7, OS/2, MacOS, Solaris, FreeBSD, …) - - - -(VM, z/OS, OS/390, …) - - - - -che occupa tutto il disco e si vuole installare &debian; sullo stesso -disco, allora è necessario -ripartizionarlo. &debian; richiede delle partizioni riservate sul disco -fisso, non può essere installata su partizioni Windows o Mac OS X. Si -potrebbero invece condividere alcune partizioni con altri sistemi Unix, -ma tale questione non verrà affrontata in questo documento. Come minimo -è necessaria una partizione dedicata per il file system root di &debian;. - - - - - -È possibile ottenere delle informazioni sull'attuale configurazione delle -partizioni usando un programma per il partizionamento per il sistema -operativo che si sta attualmente usando, per -esempio il Gestore disco integrato in Windows o fdisk in -DOS, per esempio Disk Utility, Drive -Setup, HD Toolkit o MacTools, per esempio -VM diskmap. I programmi di partizionamento forniscono sempre un -modo per visualizzare le partizioni esistenti senza effettuare delle -modifiche. - - - - - -In generale, modificare una partizione che contiene già un file system -distruggerà qualsiasi informazione preesistente. Perciò si dovrebbe sempre -fare il backup prima di procedere a qualunque ripartizionamento. Continuando -ad usare l'analogia della casa, è opportuno spostare tutti i mobili prima -di procedere alla demolizione e ricostruzione di un muro, altrimenti si -rischia di distruggerli. - - - - - - - -Molti dei sistemi operativi più recenti offrono la possibilità di -spostare e ridimensionare certe partizioni esistenti senza distruggere -il loro contenuto. Questo permette di creare lo spazio per altre -partizioni senza perdere i dati esistenti. Anche se nella maggior parte -dei casi questa operazione funziona correttamente rimane comunque -un'azione intrinsecamente pericolosa perciò deve essere effettuata solo -dopo aver fatto un backup completo di tutti i dati. -Le partizioni FAT/FAT32 e NTFS usate da sistemi -DOS o Windows possono essere spostate e ridimensionate senza perdere -dati usando &d-i; oppure il Gestore disco integrato in Windows -7. - - - - - -Per ridimensionare una partizione FAT o NTFS esistente senza perdere i -dati da &d-i; selezionare il passo di partizionamento e scegliere -l'opzione per il partizionamento manuale, poi scegliere la partizione -da ridimensionare e specificare la sua nuova dimensione. - - - -FIXME: write about HP-UX disks? - - - - - -La creazione e la cancellazione di partizioni può essere fatta -dall'interno di &d-i; oppure con il sistema operativo esistente. Come -regola del pollice le partizioni dovrebbero essere create dal sistema -che poi le utilizzerà, cioè le partizione che saranno usate da -&debian-gnu; dovrebbero essere create da &d-i; e le partizioni che -saranno usate da altri sistemi operativi dovrebbero essere create -usando quest'ultimi. -&d-i; è in grado di creare partizioni non-&arch-kernel;, solitamente -tali partizioni funzionano senza problemi anche quando sono utilizzate -da altri sistemi operativi tuttavia ci sono dei rari casi in cui si -possono verificare dei problemi perciò, per essere assolutamente sicuri, -utilizzare gli strumenti di partizionamento nativi per creare le -partizioni usate da altri sistemi operativi. - - - - - -Per installare più di un sistema operativo sulla stessa macchina -si dovrebbero installare prima tutti gli altri sistemi e poi procedere con -l'installazione di &debian;. L'installazione di Windows e di altri SO potrebbero -distruggere la capacità di avviare &debian; oppure incoraggiare la formattazione -delle partizioni non native. - - - - - -Queste operazioni possono essere ripristinate o evitate, ma facendo prima -l'installazione dei sistemi nativi si evitano parecchi problemi. - - - - - -Per avviare automaticamente &debian-gnu; da OpenFirmware, le partizioni -&arch-parttype; devono essere le prime partizioni presenti sul disco, -specialmente delle partizioni di boot Mac OS X. Lo si dovrebbe tenere presente -quando si partiziona il disco in anticipo. Si dovrebbe creare una partizione -&arch-parttype; che faccia da segnaposto e preceda tutte le altre -partizioni avviabili sul disco. In seguito, durante l'installazione -effettiva, sarà possibile cancellare la partizione segnaposto usando gli -appositi programmi &debian; e rimpiazzarla con partizioni &arch-parttype;. - - - - - - -&nondeb-part-sparc.xml; -&nondeb-part-powerpc.xml; - - diff --git a/it/preparing/nondeb-part/powerpc.xml b/it/preparing/nondeb-part/powerpc.xml deleted file mode 100644 index 61281547f..000000000 --- a/it/preparing/nondeb-part/powerpc.xml +++ /dev/null @@ -1,75 +0,0 @@ - - - - - - Partizionare da Mac OS X - - - - -L'applicazione Disk Utility può essere -trovata nella cartella Utilities del menu del -programma d'installazione di Mac OS X. Tale applicazione non è in -grado di modificare le partizioni esistenti e ha il limite di -partizionare tutto il disco in una sola volta. - - - - - -Ricordarsi di creare una partizione (preferibilmente all'inizio del disco) -per tenere il posto a GNU/Linux. Il tipo di questa partizione non è importante, -in seguito verrà cancellata e sostituita dal programma d'installazione di -&debian-gnu;. - - - - - -Gli strumenti per la modifica della tabella delle partizioni presenti -nell'Installatore &debian; sono compatibili con OS X ma non con MacOS9. -Se si sta preparando l'installazione di MacOS 9 e OS X, si consiglia di -installare OS X e &debian; su un disco e mettere MacOS 9 su un altro -disco separato. Se durante l'avvio si tiene premuto il tasto -option appariranno opzioni specifiche per OS 9 e OS X -inoltre sarà possibile usare opzioni specifiche anche nel menu di avvio -di yaboot. - - - - - -GNU/Linux non è in grado di accedere alle informazioni su partizioni UFS, -però può accedere a partizioni HFS+ (note come MacOS Extended). OS X richiede -uno di questi due tipi per la propria partizione di avvio. MacOS 9 può essere -installato su partizioni HFS (note come MacOS Standard) o HFS+. Per -condividere informazioni fra sistemi Mac OS X e GNU/Linux è necessaria una -partizione di scambio. I file system HFS, HFS+ e MS-DOS FAT sono supportati -da MacOS 9, Mac OS X e Linux. - - - diff --git a/it/preparing/nondeb-part/sparc.xml b/it/preparing/nondeb-part/sparc.xml deleted file mode 100644 index 313e7e9db..000000000 --- a/it/preparing/nondeb-part/sparc.xml +++ /dev/null @@ -1,69 +0,0 @@ - - - - - - Partizionare da SunOS - - - - -È un'ottima cosa partizionare da SunOS: di fatto se si intende avere SunOS e -&debian; sulla stessa macchina, si raccomanda di partizionare da SunOS prima di -installare &debian;. Il kernel Linux riconosce senza problemi le disk label -Sun. SILO supporta il boot di Linux e SunOS da partizioni EXT2 (Linux), UFS -(SunOS), romfs o iso9660 (CDROM). - - - - - - - Partizionare da Linux o da un altro sistema operativo - - - - -Qualunque sistema si stia usando per partizionare, ci si deve assicurare -di creare una disk label Sun. È il solo tipo di schema di -partizionamento che la PROM OpenBoot riconosce, quindi è il solo dal quale -si può fare l'avvio. In fdisk potete usare il tasto -s per creare una disk label Sun. È necessario farlo -solo sui dischi che non ne hanno già una. Se si usa un disco formattato in -precedenza da un PC (o altre architetture) si deve per forza crearne una -nuova, in caso contrario potranno facilmente manifestarsi problemi con la -geometria del disco. - - - - - -Probabilmente si userà SILO come boot loader (il -programma di ridotte dimensioni che avvia il kernel del sistema operativo). -SILO richiede che dimensioni e ubicazione delle partizioni -soddisfino certi requisiti, si consulti . - - - diff --git a/it/preparing/nondeb-part/x86.xml b/it/preparing/nondeb-part/x86.xml deleted file mode 100644 index aa062b550..000000000 --- a/it/preparing/nondeb-part/x86.xml +++ /dev/null @@ -1,222 +0,0 @@ - - - - - - Partizionare da DOS o Windows - - - - -Se si stanno manipolando partizioni FAT o NTFS esistenti, si raccomanda di -usare lo schema seguente, oppure di farlo con programmi nativi per Windows -o DOS. A parte ciò, non è necessario partizionare da DOS o Windows: i -programmi di partizionamento &debian; serviranno egregiamente allo scopo. - - - - - -Se si dispone di un disco IDE di grandi dimensioni e non si usa -l'indirizzamento LBA, non si usano dei driver addizionali (forniti a volte -dai costruttori) oppure non si usa un BIOS recente (successivo al 1998) che -supporta le estensioni per l'accesso ai dischi di grandi dimensioni, allora -si deve prestare molta attenzione a dove si posiziona la partizione di boot -&debian;. In tale caso la partizione di boot dovrà infatti trovarsi entro i -primi 1024 cilindri del disco (di solito circa 524 MB, senza traduzione -da parte del BIOS). Ciò potrebbe implicare lo spostamento di una partizione -FAT o NTFS esistente. - - - - - - Ripartizionare senza perdite di dati partendo da DOS, Win-32 o OS/2 - - - - -Uno dei casi d'installazione più comuni è partire da un sistema che contiene -già DOS (incluso Windows 3.1), Win32 (Windows 95, 98, NT, 2000, XP, 2003, Vista, 7) o OS/2 e -aggiungere &debian; sullo stesso disco, senza distruggere il sistema esistente. -Si noti che il programma d'installazione è in grado di ridimensionare i -filesystem FAT e NTFS normalmente usati da DOS e Windows. È sufficiente -avviare l'installatore e quando si deve partizionare il disco, scegliere il -partizionamento Manuale -quindi selezionare la partizione da ridimensionare e specificare la sua -nuova dimensione. Quindi in molti casi non è necessario usare il metodo -descritto in seguito. - - - - - -Prima di proseguire, si deve decidere come suddividere il disco. Il metodo -descritto in questa sezione suddividerà solamente in due una partizione. Una -conterrà il S.O. originale, l'altra potrà essere usata per &debian;. Durante -l'installazione di &debian; si può scegliere di usare la porzione del disco -riservata a &debian; a propria discrezione, come partizione di swap o come -filesystem. - - - - - -L'idea di fondo è spostare tutti i dati presenti nella partizione al suo -inizio prima di cambiare le dimensioni della partizione, in modo che non -venga perso nulla. È importante evitare operazioni che coinvolgano il disco -tra lo spostamento dei dati e il ripartizionamento, per minimizzare la -possibilità che un file venga scritto vicino alla fine della partizione, -dato che questo diminuirebbe lo spazio libero che potete ricavare da essa. - - - - - -La prima cosa che serve è una copia di fips. -Decomprimere l'archivio e copiare i file RESTORRB.EXE, -FIPS.EXE e ERRORS.TXT su un -dischetto avviabile. Il dischetto può essere reso avviabile usando il -comando sys a: sotto DOS. fips è -corredato da un'ottima documentazione a cui sarebbe meglio dare un'occhiata. -È indispensabile leggerla se si utilizza un driver per la compressione del -disco o un disk manager. Creare il dischetto e leggere la documentazione -prima di deframmentare il disco. - - - - - -Il passo successivo è spostare tutti i dati all'inizio della partizione; -defrag, incluso in DOS 6.0 e successivi, può farlo con -facilità. Nella documentazione di fips è presente un elenco -di altri programmi in grado di svolgere questa operazione. Attenzione: se si -usa Windows 95 si deve lanciare defrag dal sistema grafico -e non da DOS, dato che DOS non lavora correttamente con VFAT, usato da Windows -95 e successivi in quanto supporta i nomi di file lunghi. - - - - - -Dopo aver eseguito la deframmentazione (che può richiedere parecchio tempo -con un disco di grandi dimensioni), riavviare la macchina con il dischetto -creato in precedenza e contenente fips inserito nel -lettore. Digitare semplicemente a:\fips e seguire le -istruzioni. - - - - - -Ci sono molti altri programmi per la gestione delle partizioni che possono -servire allo scopo se fips non fosse adatto alle proprie -necessità. - - - - - - - Partizionare per l'uso in DOS - - - - -Se si partizionano dischi DOS o si modificano le dimensioni di partizioni -DOS con programmi &debian;, si deve sapere che molti hanno avuto problemi a -lavorare con le partizioni FAT ottenute. Per esempio, sono stati riportati -peggioramenti delle prestazioni, problemi con scandisk o -altri errori misteriosi in DOS o Windows. - - - - - -Apparentemente, ogni volta che si crea o si ridimensiona una partizione che -verrà usata in DOS è buona idea riempire di zero alcuni settori iniziali. -Questa operazione dovrebbe essere fatta, prima di lanciare il comando DOS -format, da &debian; eseguendo questo comando: - - -# dd if=/dev/zero of=/dev/sdXX bs=512 count=4 - - - - - diff --git a/it/preparing/pre-install-bios-setup.xml b/it/preparing/pre-install-bios-setup.xml deleted file mode 100644 index ef98d5fe6..000000000 --- a/it/preparing/pre-install-bios-setup.xml +++ /dev/null @@ -1,315 +0,0 @@ - - - - - - Configurazione di hardware e sistema operativo prima dell'installazione - - - - -In alcuni casi, prima di installare &debian;, potrebbe essere necessario -riconfigurare dell'hardware, in questa sezione è descritto cosa fare. -Generalmente si tratta di controllare e, nel caso, di modificare le -impostazioni del BIOS/firmware di sistema. Il BIOS o -firmware di sistema è il software essenziale per il -funzionamento dell'hardware, il suo utilizzo è critico durante il -processo di bootstrap (che segue l'accensione). - - - -&bios-setup-i386.xml; -&bios-setup-powerpc.xml; -&bios-setup-sparc.xml; -&bios-setup-s390.xml; -&bios-setup-arm.xml; - - - - Sistemi con firmware UEFI - - - - -UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) è un nuovo -tipo di firmware di sistema utilizzato su molti sistemi recenti ed è, -tra le altre cose, pensato per rimpiazzare il BIOS classico dei PC. - - - - - -Attualmente la maggior parte dei sistemi PC che utilizzano UEFI hanno nel -firmware il così detto CSM (Compatibility Support Module) -che fornisce al sistema operativo esattamente le stesse interfacce del -BIOS di un PC, in questo modo è possibile usare su sistemi UEFI il -software scritto per il BIOS classico senza alcuna modifica. Ciononostante -UEFI è pensato per rimpiazzare completamente il vecchio BIOS senza la -completa compatibilità all'indietro ed esistono già molti sistemi UEFI -senza CSM. - - - - - -Sui sistemi UEFI è necessario prendere alcuni accorgimenti per -l'installazione del sistema operativo. La modalità con la quale il -firmware di sistema carica il sistema operativo è notevolmente diversa -tra il classico BIOS (o UEFI in modalità CSM) e UEFI in modalità nativa. -La differenza principale -è come le partizioni del disco sono scritte sul disco. Il BIOS classico e -UEFI in modalità CSM usano una tabella della partizioni DOS, la modalità -UEFI nativa utilizza uno schema di partizionamento diverso chiamato GPT -(GUID Partition Table). Su un singolo disco è possibile -usare solo una delle due e, nel caso di sistemi con più sistemi operativi -installati su un unico disco, tutti i sistemi operativi devono -obbligatoriamente utilizzare lo stesso tipo di tabella delle partizioni. -L'avvio da un disco con GPT è possibile solo usando UEFI in modalità -nativa; l'uso di GPT è diventato sempre più comune con il crescere della -dimensione dei dischi poiché la tabella delle partizioni DOS non supporta -dischi più grandi di circa 2 Terabyte invece GPT gestisce dischi molto -più grandi. Un'altra importante differenza tra BIOS (o UEFI in modalità -CSM) e UEFI in modalità nativa è dove è memorizzato il programma di -avvio e in quale formato deve essere. Ciò comporta che è necessario usare un -bootloader specifico per ciascun sistema. - - - - - -Quest'ultima differenza è molto importante per avviare &d-i; su un -sistema UEFI con CSM perché &d-i; sceglie se installare il bootloader -per BIOS oppure per UEFI nativa in base alla modalità con la quale è -stato avviato. Solitamente questo semplice controllo funziona ma può -creare dei problemi quando ci sono più sistemi operativi. Inoltre su -alcuni sistemi UEFI con CSM la modalità di avvio usata per i supporti -removibili può essere diversa da quella usata per i dischi fissi e -quindi può accadere che quando si avvia l'installatore da una chiavetta -USB sia eseguito in una modalità diversa da quella con cui sono avviati -i sistemi operativi presenti sul disco fisso. Ciò potrebbe comportare -l'installazione di un bootloader non adatto e di conseguenza al termine -dell'installazione il sistema potrebbe non essere più avviabile. Al -momento di scegliere il dispositivo da cui fare l'avvio nel menu proposto -dal firmware, alcuni sistemi offrono due opzioni separate per ciascun -dispositivo in modo da lasciar decidere all'utente se l'avvio deve -avvenire in modalità CSM oppure in modalità UEFI nativa. - - - - - -Un altro aspetto di UEFI è il così detto secure boot -(avvio sicuro). Il secure boot è una funzionalità offerta da UEFI che -consente al firmware di caricare ed eseguire solo il codice che è stato -firmato crittograficamente con determinate chiavi e di conseguenza blocca -qualsiasi altro codice (potenzialmente pericoloso) non firmato o firmato -con una chiave non riconosciuta. In pratica l'unica chiave accettata -dalla maggior parte dei sistemi UEFI con secure boot è una chiave di -Microsoft usata per firmare il bootloader di Windows. Dato che il codice -di avvio utilizzato da &d-i; non è firmato da Microsoft, per avviare -l'installatore è necessario disattivare preventivamente, se è attivo, -il secure boot. Il secure boot è spesso attivo sui sistemi su i quali è -preinstallato Windows 8 a 64-bit, purtroppo non c'è un modo standard -per disabilitarlo nella configurazione UEFI. Su alcuni sistemi la -possibilità di disattivare il secure boot è visibile solo dopo aver -impostato una password per il BIOS, quindi se il secure boot è attivo e -non si riesce a trovare l'opzione per disattivarlo, provare a impostare -la password del BIOS, spegnere e riaccendere la macchina e ripetere la -ricerca dell'opzione. - - - - - - - Disattivare la funzione <quote>fast boot</quote> di Windows 8 - - - - -Windows 8 dispone di una funzionalità per ridurre il tempo -d'avvio chiamata fast boot. Tecnicamente, quando questa -funzione è attiva, Windows 8 non esegue un vero spegnimento né l'avvio -successivo riparte da freddo, ciò che accade assomiglia a una sospensione -parziale sul disco, questo riduce il tempo di avvio. Se Windows 8 è -l'unico sistema presente sul disco, non ci sono problemi, invece se sono -installati altri sistemi operativi che accedono agli stessi filesystem a -cui accede Windows 8 potrebbero verificarsi dei problemi e delle perdite -di dati. Infatti potrebbe accadere che al riavvio di Windows 8 lo stato -reale del filesystem sia diverso da quello atteso, ciò potrebbe causare -la corruzione del filesystem al successivo accesso in scrittura al -filesystem. Quindi in configurazioni dual boot, per evitare corruzioni -del filesystem, è necessario disattivare da Windows la funzionalità -fast boot. - - - - - -Potrebbe anche essere necessario disattivare il fast boot -persino per accedere alla configurazione di UEFI che permette di -scegliere l'avvio di un Sistema Operativo differente oppure il &d-i;. -Su alcuni sistemi UEFI, il firmware riduce il tempo di avvio non -inizializzando il controller della tastiera e dell'hardwre USB; in -questo caso è necessario avviare Windows e disattivare il fast -boot per consentire di cambiare l'ordine d'avvio. - - - - - - - Problemi hardware a cui prestare attenzione - - - Tastiere USB e BIOS - - - - -Se non si dispone di una tastiera PS/2 e si ha solo una tastiera USB, -su alcuni PC molto vecchi potrebbe essere necessario attivare nella -configurazione del BIOS l'emulazione di tastiera per poter usare la -tastiera nel menu del bootloader; questo non è un problema sui sistemi -più recenti. Se non è possibile usare la tastiera nel menu del -bootloader, consultare il manuale della scheda madre cercando -informazioni sulle opzioni Legacy keyboard emulation o -USB keyboard support. - - - - - - - Qualità della visualizzazione su Powermac OldWorld - - - - -Alcuni Powermac OldWorld, principalmente quelli con il control -display driver, potrebbero non essere in grado di riprodurre -correttamente la mappa dei colori sotto Linux quando è richiesta una -visualizzazione con più di 256 colori. Se si verificano problemi di -visualizzazione dopo il riavvio (si vedono degli strani caratteri o -non si vede nulla) oppure se dopo l'avvio lo schermo diventa nero anziché -mostrare l'interfaccia utente del sistema d'installazione, è possibile -provare a modificare le impostazioni di visualizzazione sotto MacOS in -modo da usare 256 colori al posto di migliaia o -addirittura milioni di colori. - - - - - diff --git a/it/preparing/preparing.xml b/it/preparing/preparing.xml deleted file mode 100644 index 8349bb553..000000000 --- a/it/preparing/preparing.xml +++ /dev/null @@ -1,29 +0,0 @@ - - - - - -Preparazione dell'installazione di &debian-gnu; - - - - -Questo capitolo tratta la preparazione dell'installazione di &debian; prima -di attivare l'installatore. Comprende le operazioni di backup dei dati, -la raccolta delle informazioni sul proprio hardware e il recupero di -qualsiasi altra informazione necessaria. - - - -&install-overview.xml; -&backup.xml; -&needed-info.xml; -&minimum-hardware-reqts.xml; -&non-debian-partitioning.xml; -&pre-install-bios-setup.xml; - - -- cgit v1.2.3