From dd817a51e841822a188d4463717cc5eeb67f72e2 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Holger Wansing Date: Thu, 9 Mar 2017 00:21:03 +0000 Subject: Convert italian translation into po format. --- it/preparing/bios-setup/arm.xml | 269 ----------------- it/preparing/bios-setup/i386.xml | 154 ---------- it/preparing/bios-setup/powerpc.xml | 567 ------------------------------------ it/preparing/bios-setup/s390.xml | 196 ------------- it/preparing/bios-setup/sparc.xml | 188 ------------ 5 files changed, 1374 deletions(-) delete mode 100644 it/preparing/bios-setup/arm.xml delete mode 100644 it/preparing/bios-setup/i386.xml delete mode 100644 it/preparing/bios-setup/powerpc.xml delete mode 100644 it/preparing/bios-setup/s390.xml delete mode 100644 it/preparing/bios-setup/sparc.xml (limited to 'it/preparing/bios-setup') diff --git a/it/preparing/bios-setup/arm.xml b/it/preparing/bios-setup/arm.xml deleted file mode 100644 index 34555c019..000000000 --- a/it/preparing/bios-setup/arm.xml +++ /dev/null @@ -1,269 +0,0 @@ - - - - - - ARM firmware - - - - -Come già menzionato in precedenza, sui sistemi ARM non esiste un firmware -standard, persino il comportamento di sistemi che nominalmente usano lo -stesso firmware può essere abbastanza differente. Ciò dipende dal fatto -che gran parte dei dispositivi che utilizzano l'architettura ARM sono -sistemi embedded per i quali il produttori realizzano versioni del -firmware pesantemente personalizzate con patch specifiche per il -dispositivo. Purtroppo è molto raro che i produttori inviino le proprie -modifiche a chi sviluppa il firmware originale e quindi le modifiche -fatte dai produttori non sono integrate nelle nuove versioni ufficiali -del firmware. - - - - - -Di conseguenza persino i sistemi appena usciti sul mercato utilizzano -del firmware basato su una versione vecchia e personalizzata dal -produttore del firmware originale che nel frattempo è stato migliorato -dagli sviluppatori: aggiungendo funzionalità o cambiandone alcuni -aspetti. Inoltre, anche il nome dei dispositivi montati non è -consistente tra le versioni modificate dai produttori dello stesso -firmware e quindi per i sistemi ARM è impossibile fornire istruzioni -d'uso indipendenti dal prodotto. - - - - - - - Immgini di U-Boot (firmware di sistema) preparate da Debian - - - - -Debian distribuisce da &armmp-uboot-img; delle immagini di U-Boot per -i vari sistemi armhf in grado di caricare U-Boot da una scheda SD. Le -immagini di U-Boot sono create in due formati: con i componenti in -formato grezzo oppure in formato pronto per le schede, più facile da -scrivere su schede SD. I componenti di U-Boot grezzi sono forniti per -gli utenti più evoluti; in generale il metodo consigliato è usare una -delle immagini pronte per le schede SD. Il nome delle immagini è -<tipo-sistema>.sdcard.img.gz ed è possibile scriverle su una -scheda con questo comando: - - - -zcat <tipo-sistema>.sdcard.img.gz > /dev/DEVICE_SCHEDA_SD - - - -Come per tutte le immagini, la scrittura dell'immagine sulla scheda -SD sovrascrive completamente il contenuto della scheda! - - - - - -Se è disponibile una immagine U-Boot per il proprio sistema, si -raccomanda di usare quell'immagine al posto di U-Boot fornito dal -produttore perché solitamennte la versione Debian è più recente ed -ha più funzionalità. - - - - - - - - Impostazione dell'indirizzo MAC in U-Boot - - - - -L'indirizzo MAC di ogni dispositivo Ethernet normalmente dovrebbe -essere unico a livello mondiale e tecnicamente deve essere unico -all'interno del dominio di broadcast ethernet. Per ottere questo -risultato chi produce i dispositivi si fa assegnare un blocco di -indirizzi MAC (e per questo paga una tassa) e preimposta uno di -questi indirizzi su ogni dispositivo. - - - - - -Nel caso delle schede di sviluppo, alcuni produttori vogliono non -pagare questa tassa e quindi forniscono dispositivi che non hanno -un indirizzo MAC univoco. In questo caso devono essere gli utenti a -definire gli indirizzi MAC dei propri sistemi. Quando non è definito -un indirizzo MAC, alcuni driver di rete ne generano uno casuale che -cambia a ogni riavvio, in questo caso l'accesso alla rete funziona -anche senza che l'utente abbia impostato un indirizzo MAC ma, per -esempio, l'assegnazione semi-statica di indirizzi IP su DHCP in base -all'indirizzo MAC del client che fa la richiesta non funziona in modo -affidabile. - - - - - -Per evitare conflitti con gli indirizzi MAC assegnati ufficialmente, c'è -un insieme di indirizzi che è riservato agli indirizzi locally -administered (amministrati localmente). È definito dal valore di -due bit del primo byte dell'indirizzo (l'articolo in lungua inglese -MAC Address su Wikipedia dà una buona spiegazione). In -pratica vuol dire che, per esempio, tutti gli indirizzi che iniziano con -il valore esadecimale ca (come ca:ff:ee:12:34:56) può essere usato come -un indirizzo amministrato localmente. - - - - - -Per i sistemi che utilizzano U-Boot come firmware di sistema, l'indirizzo -MAC ethernet è salvato nella variabile d'ambiente ethaddr; -è possibile controllarne il valore dal prompt di U-Boot con il comando -printenv ethaddr e può essere cambiato con il comando -setenv ethaddr ca:ff:ee:12:34:56. Dopo aver impostato il -nuovo valore, usare il comando saveenv per rendere -permanente la modifica. - - - - - - - - Problemi di rilocazione del Kernel/Initrd/Device-Tree con U-Boot - - - - -È possibile che su alcuni sistemi con vecchie versioni di U-Boot si -verifichino durante il processo d'avvio dei problemi con la rilocazione -in memoria del kernel Linux, del ramdisk iniziale e del device-tree -blob. In questo caso, U-Boot mostra il messaggio Starting kernel -... e poi il sistema si blocca senza altri messaggi. Questi -problemi sono stati risolti nelle versioni di U-Boot successive alla -v2014.07. - - - - - -Questo problema potrebbe comunque verificarsi anche se il sistema era -originariamente equipaggiato con una versione di U-Boot precedente alla -v2014.07 e, in seguito, è stato aggiornato a una versione più recente. -Infatti l'aggiornamento di U-Boot solitamente non modifica le variabili -d'ambiente esistenti ma la correzione richiede l'impostazione della nuova -variabile d'ambiente (bootm_size) che viene creata automticamente solo -sulle nuove installazioni quindi senza variabili d'ambiente esistenti. -È possibile impostare manualmente bootm_size al suo valore predefinito -eseguendo il comando env default bootm_size; saveenv dal -promnpt di U-Boot. - - - - - -Un'altra possibilità per prevenire problemi legati alla rilocazione è -eseguire il comando setenv fdt_high ffffffff; setenv initrd_high -0xffffffff; saveenv dal prompt di U-Boot per disattivare -completamente la rilocazione del ramdisk iniziale e del device-tree blob. - - - diff --git a/it/preparing/bios-setup/i386.xml b/it/preparing/bios-setup/i386.xml deleted file mode 100644 index b1bfe5dbb..000000000 --- a/it/preparing/bios-setup/i386.xml +++ /dev/null @@ -1,154 +0,0 @@ - - - - - - Invocare il menu di configurazione del BIOS - - - - -Il BIOS fornisce le funzioni di base necessarie all'avvio della macchina -e permette al sistema operativo di accedere all'hardware. Il proprio -sistema è dotato di un apposito menu di configurazione del BIOS. -Per accedere al menu di configurazione del BIOS è necessario premere un -tasto o una combinazione di tasti; spesso è il tasto Canc -o F2 ma alcuni costruttori usano altri tasti. Solitamente -dopo l'avvio del computer appare un messaggio che indica quale tasto -premere per entrare nella configurazione. - - - - - - - Selezione del dispositivo di avvio - - - - -All'interno del menu di configurazione del BIOS è possibile di scegliere -da quali dispositivi e in che sequenza verrà fatto il bootstrap del sistema -operativo. Le scelte disponibili solitamente includono i dischi fissi -interni, il lettore CD/DVD-ROM e i dispositivi di memorizzazione di massa USB -quali chiavette USB o dischi esterni USB. Sui sistemi più recenti è spesso -disponibile anche la possibilità di attivare l'avvio da rete via PXE. - - - - - -In base al supporto di installazione (CD/DVD ROM, chiavetta USB, avvio da -rete) prescelto è necessario attivare, se non lo è già, l'avvio dai -dispositivi appropriati. - - - - - -La maggior parte delle versioni di BIOS permettono di richiamare un menu -d'avvio da cui è possibile scegliere il dispositivo da cui il computer -deve fare l'avvio. Quando questa opzione è disponibile, il BIOS solitamente -mostra un breve messaggio press F12 for boot -menu (premere F12 per il menu di avvio) all'accensione del -computer. -Il tasto da premere varia da sistema a sistema; i tasti comunemente -usati sono F12, F11 e F8. -La scelta del dispositivo fatta da questo menu non cambia l'ordine di -avvio predefinito nel BIOS, sarà possibile avviare una volta dalla -chiavetta USB lasciando il disco fisso interno come dispositivo di -avvio principale. - - - - - -Se il proprio BIOS non fornisce il menu di avvio per modificare l'attuale -dispositivo di avvio, è necessario cambiare la configurazione del BIOS -per rendere il dispositivo da cui dovrà essere avviato il &d-i; il -dispositivo di avvio principale. - - - - - -Sfortunatamente alcuni computer contengono dei BIOS con problemi. L'avvio -di &d-i; da una chiavetta USB potrebbe non funzionare anche quando esiste -un'apposita voce nel menu del BIOS e con la chiavetta è selezionata come -dispositivo di avvio principale. Su alcuni di questi sistemi è impossibile -usare la chiavetta USB come supporto per l'avvio; su altri è possibile -aggirare il problema cambiando il tipo di dispositivo da USB -harddisk o USB stick in USB ZIP o -USB CDROM. - -In particolare chi usa un'immagine di CD/DVD iso-ibride su una chiavetta USB -(vedere ), la modifica del tipo di -dispositivo in USB CDROM aiuta su alcuni BIOS che non avviano -da una chiavetta USB in modalità disco USB. - - - - - -Se non è possibile intervenire sul BIOS per fare l'avvio da una chiavetta -USB sarà comunque possibile usare l'immagine ISO copiata sulla chiavetta. -Avviare &d-i; come descritto e, dopo -la ricerca sui dischi rigidi dell'immagine ISO, selezionare il dispositivo -USB e scegliere l'immagine. - - - diff --git a/it/preparing/bios-setup/powerpc.xml b/it/preparing/bios-setup/powerpc.xml deleted file mode 100644 index 5df128dc3..000000000 --- a/it/preparing/bios-setup/powerpc.xml +++ /dev/null @@ -1,567 +0,0 @@ - - - - - - OpenFirmware - - - - -Normalmente sui sistemi &arch-title; non c'è alcun bisogno di configurare il -BIOS (chiamato OpenFirmware). PReP e CHRP sono dotati di OpenFirmware, ma -sfortunatamente il modo usato per invocarlo varia a seconda del produttore. -È necessario consultare la documentazione dell'hardware fornita con la -propria macchina. - - - - - -Per avviare OpenFirmware sui Macintosh &arch-title; occorre premere -Command (quadrifoglio/Apple)optionof -durante l'avvio. In generale il sistema controllerà la pressione di tali -tasti dopo la melodia, ma i tempi esatti variano da modello a modello. Per -suggerimenti consultare - - - - - -Il prompt di OpenFirmware somiglia a: - - -ok -0 > - - - - -Sui Mac &arch-title; più vecchi, per l'utente interagisce con OpenFirmware -attraverso la porta seriale (modem). In alcuni casi non è nemmeno possibile -fare altrimenti: invocando OpenFirmware su una di queste macchine, si vede -solo uno schermo nero. In tal caso per interagire con OpenFirmware si deve -connettersi attraverso la porta seriale da un altro elaboratore su cui è -attivo un emulatore di terminale. - - - - - -Sulle macchine OldWorld Beige G3, OpenFirmware (OF versioni 2.0f1 e 2.4) -è difettoso. Tali macchine molto probabilmente non saranno in grado di -avviare il sistema dal disco fisso, a meno che al firmware non venga applicata -una patch opportuna, come quella compresa nell'utility System -Disk 2.3.1 scaricabile da Apple come . -Scompattate l'utility in MacOS, avviarla e azionare il pulsante -Save affinché le patch del firmware vengano -installate nella nvram. - - - - - - - Come aggiornare il firmware di serie su ppc64el - - - - -Questo è un estratto da IBM PowerKVM su -IBM POWER8. - - - - - -OPAL (Open Power Abstraction Layer) è il nome del firmware di sistema -per i server basati su processori POWER. - - - - - -Per aver delle nuove funzionalità oppure per avere il supporto per -altri dispositivi l'utente potrebbe voler aggiornare a una versione -più recente il firmware sul proprio sistema Power. - - - - - -Assicurasi di avere i seguenti requisiti: - - - - - - -un SO funzionante sul sistema; - - - - - - -il file .img con la versione di OPAL a cui l'utente vuole aggiornare; - - - - - -la macchina non è sotto controllo HMC. - - - - - - - -I sistemi Power hanno due tipi di memoria flash da cui fare l'avvio, uno -temporaneo e l'altro permanente. Ciò permette di testare gli aggiornamenti -del firmware nella memoria temporanea prima di scriverli nella memoria -permanente. - - - - - -Per effettuare l'aggiornamento seguire questi passi: - - - - - - -Salvare la verisone esistente del firmware prima di aggiornarlo. Da -ASM, nel menu di sistema, fare clic su Service Aids -> Service -Processor Command Line ed eseguire il seguente comando: - - -cupdcmd -f - - - - - - - -Scaricare il file .img con la versione del firmware a cui aggiornare -nel filesystem della macchina. Fare riferimento a -IBM Fix Central per -scaricare il file con l'immagine. - - - - - -Verificare l'immagine scaricata eseguendo il seguente comando e salvarne -l'output. - - -$update_flash -v -f <file_name.img> - - - - - - - -Aggiornare il firmware eseguendo il comando seguente. - - -$update_flash -f <file_name.img> - - - - - - - - - -Il comando riavvia il sistema e quindi, se ci sono, le sessioni aperte -andranno perse. - - - - - - -Non riavviare né spengere il sistema prima che sia ritornato alla -normalità. - - - - - - - - - -Verificare il firmware caricato nella memoria flash temporanea come -fatto al passo 1. - - - - - - -Nel caso necessità è possibile ripristinare la versione precedente con -il seguente comando: - - -$update_flash -r - - - - -L'annullamento del firmware riguarda solo la memoria flash temporanea. -Quindi sarà possibile scrivere il nuovo firmware nella memoria flash -permanente sono dopo aver affettuato il test di un nuovo firmware. - - - - - -Il firmware caricato nella memoria flash temporanea può essere scritto -nella memoria flash permanente con questo commando: - - -$update_flash -c - - - - - - - - - - - Updating KVM guest firmware (SLOF) - - - - -SLOF (Slimline Open Firmware) è una impementazione dello standard -IEEE 1275. Può essere usato come firmware per le macchine pSeries -con QEMU o KVM. - - - - - -Il pacchetto qemu-slof è un pacchetto che dipende da -qemu-system-ppc (il quale fornisce anche il pacchetto virtuale -qemu-system-ppc64) e può essere installato o aggiornato usando -apt sulle distribuzioni basate su Debian -in questo modo: - - -# apt install qemu-slof - - - - -SLOF può anche essere installato sulle distribuzioni basate sul sistema -rpm una volta impostato il repository corretto. Inoltre il codice -sorgente è disponibile su -. - - - - - -Quindi quando si usa qemu-system è possibile usare un -file SLOF diverso da quello predefinito aggiungendo l'argomento sulla -riga di comando -bios <file_slof> all'avvio -di qemu. - - - - - - - Aggiornamento dell'hypervisor PowerKVM - - - Istruzioni per l'avvio da rete - - - - -Sono necessari un server DHCP/TFTP (BOOTP) e un server web. Dopo aver -scaricato ibm-powerkvm-*-ppc64-service-*.iso, montarlo in loop e -copiarne il contenuto in una directory all'interno della root del -server HTTP (per esempio wwwroot): - - - - -# cd <directory-in-cui-è-il-file-iso> -# mkdir ./iso -# sudo mount -o loop ibm-powerkvm-*-ppc64-service-*.iso ./iso -# cp -a ./iso/* <percorso-di-wwwroot> - - - - -Creare il file petitboot.conf in una directory sotto tftproot, per -esempio /tftproot/powerkvm, con il seguente contenuto: - - - - -label PowerKVM Automated Install -kernel http://IP-DEL-SERVER/PERCORSO-DI-wwwroot/ppc/ppc64/vmlinuz -initrd http://IP-DEL-SERVER/PERCORSO-DI-wwwroot/ppc/ppc64/initrd.img -append root=live:http://IP-DEL-SERVER/PERCORSO-DI-wwwroot/LiveOS/squashfs.img repo=http://IP-DEL-SERVER/PERCORSO-DI-TO-wwwroot/packages rd.dm=0 rd.md=0 console=hvc0 console=tty0 - - - - -Modificare dhcpd.conf e impostare questa direttiva all'inizio del file: - - -option conf-file code 209 = text; - - - - -Aggiungere la direttiva di sistema: - - - - -host <proprio-sistema> { - hardware ethernet <indirizzo mac del sistema> - fixed-address <indirizzo ip del sistema>; - option host-name "<nome host del sistema>"; - option conf-file "<powerkvm/petitboot.conf>"; - } - - - - -Riavviare il server dhcp. - - - - - -Avviare la macchina PowerLinux. - - - - - -La seguente opzione sarà presente in petitboot (selezionarla): - - -"Power KVM Automated Install" - - - - -Il menu dell'installatore apparirà automaticamente. - - - - - - - Istruzioni per DVD - - - - -Avviare la ISO ibm-powerkvm-*-ppc64-service-*.iso (dopo averla -masterizzata su un DVD oppure da un dispositivo virtuale con QEMU) e -attendere l'avvio. - - - - - -La seguente opzione sarà presente in petitboot (selezionarla): - - -"POWERKVM_LIVECD" - - - - -Il menu dell'installatore apparirà automaticamente. - - - - - - diff --git a/it/preparing/bios-setup/s390.xml b/it/preparing/bios-setup/s390.xml deleted file mode 100644 index c8e4ea885..000000000 --- a/it/preparing/bios-setup/s390.xml +++ /dev/null @@ -1,196 +0,0 @@ - - - - - - Configurazione del BIOS - - - - -Per effettuare l'installazione di &debian-gnu; su una &arch-title; o su una -macchina zSeries si deve prima far partire un kernel nel sistema. Il -meccanismo d'avvio per questa piattaforma è intrinsecamente diverso dagli -altri e in modo particolare da quello dei sistemi PC: non esistono lettori -per dischetti. Quando di lavora con questa piattaforma si nota un'altra -grossa differenza: per la maggior parte del tempo (per non dire sempre) si -lavora da remoto con l'ausilio di alcuni programmi client per la gestione -della sessione come telnet o un browser. Questo è dovuto alla particolare -architettura del sistema in cui la console 3215/3270 è basata su righe -anziché su caratteri. - - - - - -Su questa piattaforma Linux può funzionare sia direttamente sulla macchina, -oppure in una LPAR (partizione logica) oppure in una macchina virtuale -fornita dal sistema. Il supporto per l'avvio cambia a seconda della -modalità di esecuzione; per esempio è possibile usare il lettore virtuale -di schede di una macchina virtuale oppure fare l'avvio dalla HMC (Hardware -Management Console) di una LPAR se l'HCM e la possibilità di fare l'avvio -sono state abilitate. - - - - - -Prima di iniziare l'installazione è necessario pianificare ed effettuare -alcune operazioni preliminari. IBM ha preparato parecchia documentazione -sull'intero processo d'installazione, p.e. su come preparare il supporto -d'installazione e su come usarlo per l'avvio. Copiare queste informazioni -in questo documento non è permesso però non è nemmeno utile, verranno -descritti solo i dati specifici di &debian; e dove poterli trovare. Basandosi -su entrambe queste fonti d'informazione si dovrebbe essere in grado di -preparare la macchina e il supporto per l'installazione prima di fare -l'avvio. Quando appare il messaggio di benvenuto nella sessione riprendere -questo documento e seguire i passi relativi all'installazione di &debian;. - - - - - - - Installazioni native e LPAR - - - - -Fare riferimento al capitolo 5 del Redbook Linux -for &arch-title; e al capitolo 3.2 del Redbook Linux -for IBM eServer zSeries and &arch-title;: Distributions per la -configurazione di una LPAR per Linux. - - - - - - - Installazione su una VM ospite - - - - -Fare riferimento al capitolo 6 del Redbook Linux -for &arch-title; e al capitolo 3.1 del Redbook Linux -for IBM eServer zSeries and &arch-title;: Distributions per la -configurazione di una VM ospite per l'esecuzione di Linux. - - - - - -È necessario copiare tutti i file dalla sotto-directory -generic sul proprio disco CMS. Assicurarsi -che il trasferimento di kernel.debian e -initrd.debian avvenga in modalità binaria e -con record di lunghezza fissa pari a 80 caratteri (specificando -BINARY e LOCSITE FIX 80 -nel proprio client FTP). parmfile.debian può -essere in formato ASCII o EBCDIC. - -Un semplice script debian.exec, che prepara i -file nell'ordine corretto, è incluso nelle immagini. - - - - - - - Preparazione di un server d'installazione - - - - -Se non si dispone di una connessione a Internet (né diretta né tramite un -proxy) è necessario creare un server d'installazione locale a cui il -proprio S/390 possa accedere. Questo server contiene tutti i pacchetti -che si vuole installare e deve renderli disponibili tramite NFS, HTTP o -FTP. - - - - - -È necessario che il server d'installazione abbia una copia della struttura -delle directory identica a quella di un mirror &debian-gnu; per i soli file -relativi all'architettura s390 e per i file indipendenti dall'architettura. -Si può anche copiare il contenuto di tutti i CD d'installazione dentro -questa struttura di directory. - - - -FIXME: more information needed — from a Redbook? - - - diff --git a/it/preparing/bios-setup/sparc.xml b/it/preparing/bios-setup/sparc.xml deleted file mode 100644 index 7ef0b706d..000000000 --- a/it/preparing/bios-setup/sparc.xml +++ /dev/null @@ -1,188 +0,0 @@ - - - - - - - OpenBoot - - - - -OpenBoot fornisce le funzioni di base necessarie per l'avvio del sistema -dell'architettura &arch-title;. Svolge delle mansioni abbastanza simili -a quelle del BIOS nell'architettura x86, tuttavia è fatto molto meglio. -Le PROM di boot Sun hanno incorporato un interprete Forth, che permette -di fare un sacco di cose, come diagnostica e semplici script. - - - - - -Per ottenere il prompt di boot si deve tenere premuto il tasto -Stop (sulle vecchie tastiere tipo 4 usare il tasto -L1, se si dispone di un adattatore per tastiera PC -usare Break) e premere il tasto A. -La PROM di boot emetterà un prompt, ok oppure ->. È preferibile il prompt -ok, quindi se si ottiene quello vecchio stile -premere n per cambiarlo con quello nuovo. - - - - - -Se si utilizza una console seriale, inviare un break alla macchina. Con -Minicom usare Ctrl-A F, con cu premere -Invio, e poi inserire %~break. Se -si usa un emulatore di terminale diverso si consulti la sua documentazione. - - - - - - - Selezione del dispositivo di avvio - - - - -Si può usare OpenBoot per avviare il sistema da un determinato dispositivo e anche -per cambiare quello predefinito. È necessario conoscere alcuni dettagli sui -nomi usati da OpenBoot per riferirsi ai dispositivi. Sono molto diversi da -quelli usati da Linux, descritti in . Inoltre -il comando esatto varia un pochino, a seconda della versione di OpenBoot. -Si possono trovare più informazioni su OpenBoot nella -Sun OpenBoot Reference. - - - - - -Tipicamente con le versioni più recenti si possono usare dispositivi -OpenBoot quali floppy, cdrom, net, -disk o disk2. Il loro significato è ovvio. Il -dispositivo net serve ad esempio per il boot via rete. In -aggiunta, un nome di dispositivo può specificare una particolare partizione -di un disco, ad esempio disk2:a per avviare il sistema dalla prima -partizione di disk2. I nomi di dispositivo OpenBoot completi hanno la forma: - - - - -nome-driver@ -indirizzo-unità: -argomenti-device - - - - -Nelle vecchie versioni di OpenBoot, i nomi vengono assegnati in modo -leggermente diverso: il dischetto è chiamato /fd e i nomi dei -dischi SCSI hanno la forma sd(controller, -disk-target-id, -disk-lun). Il comando -show-devs nelle versioni più recenti di OpenBoot -serve a visualizzare i dispositivi configurati. Per informazioni complete, -qualsiasi sia la versione, consultare la -Sun OpenBoot Reference. - - - - - -Per avviare il sistema da un dispositivo specifico, usare il comando -boot dispositivo. -Si può impostarlo come comportamento predefinito con il comando -setenv. In ogni caso il nome della variabile da -impostare è diverso a seconda della versione di OpenBoot. In OpenBoot -1.x usare il comando setenv boot-from -dispositivo, nelle versioni -successive, usare setenv boot-device -dispositivo. Si noti che lo si -può configurare anche usando il comando eeprom su -Solaris oppure modificando i file appropriati in -/proc/openprom/options/ sotto Linux - - -# echo disk1:1 > /proc/openprom/options/boot-device - - - - -e sotto Solaris: - - -eeprom boot-device=disk1:1 - - - - -- cgit v1.2.3