From 1ea73eea5ecc6a8ed901316049259aee737ee554 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Joey Hess Date: Fri, 7 Oct 2005 19:51:38 +0000 Subject: move manual to top-level directory, split out of debian-installer package --- it/partitioning/partition/alpha.xml | 109 +++++++++++++++++ it/partitioning/partition/hppa.xml | 40 +++++++ it/partitioning/partition/i386.xml | 183 ++++++++++++++++++++++++++++ it/partitioning/partition/ia64.xml | 216 ++++++++++++++++++++++++++++++++++ it/partitioning/partition/mips.xml | 28 +++++ it/partitioning/partition/powerpc.xml | 107 +++++++++++++++++ it/partitioning/partition/sparc.xml | 66 +++++++++++ 7 files changed, 749 insertions(+) create mode 100644 it/partitioning/partition/alpha.xml create mode 100644 it/partitioning/partition/hppa.xml create mode 100644 it/partitioning/partition/i386.xml create mode 100644 it/partitioning/partition/ia64.xml create mode 100644 it/partitioning/partition/mips.xml create mode 100644 it/partitioning/partition/powerpc.xml create mode 100644 it/partitioning/partition/sparc.xml (limited to 'it/partitioning/partition') diff --git a/it/partitioning/partition/alpha.xml b/it/partitioning/partition/alpha.xml new file mode 100644 index 000000000..110eaa456 --- /dev/null +++ b/it/partitioning/partition/alpha.xml @@ -0,0 +1,109 @@ + + + + + + + Partizionare per &arch-title; + + + + +Avviare Debian dalla console SRM (l'unico metodo di avvio da disco +supportato da &releasename;) richiede di avere sul disco di avvio un'etichetta +BSD, non una tabella delle partizioni DOS (il blocco di avvio +SRM non è compatibile con le tabelle delle partizioni MS-DOS, si veda +). Di conseguenza, partman +crea delle etichette disco BSD, quando viene eseguito su &architecture;, +ma se il proprio disco contiene una tabella delle partizioni DOS, occorrerà +eliminare le partizioni esistenti, prima che partman possa convertirlo per +usare un'etichetta di disco. + + + + + +Se si è scelto di usare fdisk per partizionare il +disco, e questo non contiene ancora un'etichetta di disco BSD, occorre +usare il comando b per entrare in modalità etichetta disco. + + + + + +A meno che non si voglia usare il disco che si sta partizionando con +il sistema operativo Tru64 Unix o con uno dei sistemi operativi derivati da +4.4BSD-Lite (FreeBSD, OpenBSD, o NetBSD), è consigliabile che la terza +partizione non contenga l'intero disco. Ciò non è richiesto +da aboot, e inoltre potrebbe causare confusione, visto che +l'utilità swriteboot usata per installare +aboot sul settore di avvio segnalerà una sovrapposizione +tra la partizione e il blocco di avvio. + + + + + +Inoltre, poiché aboot viene scritto sui primi settori +del disco (al momento occupa circa 70 kilobyte, o 150 settori), si +deve lasciare abbastanza spazio vuoto all'inizio del +disco. In passato si suggeriva di creare una piccola partizione all'inizio del +disco, da lasciare non formattata, ma per lo stesso motivo visto prima, non è +consigliabile farlo sui dischi che saranno utilizzati solo con il sistema +operativo GNU/Linux. Usando partman, per comodità verrà +creata una piccola partizione per aboot. + + + + + +Per le installazioni ARC, occorre creare una piccola partizione FAT all'inizio +del disco, per contenere MILO e linload.exe; +5 megabyte dovrebbero bastare, si veda . +Purtroppo, al momento non è possibile creare file system FAT dal menu, quindi +occorrerà eseguire l'operazione manualmente dalla shell, usando +mkdosfs prima di installare il boot loader. + + + diff --git a/it/partitioning/partition/hppa.xml b/it/partitioning/partition/hppa.xml new file mode 100644 index 000000000..3581b55ab --- /dev/null +++ b/it/partitioning/partition/hppa.xml @@ -0,0 +1,40 @@ + + + + + + + + Partizionare per &arch-title; + + + + +PALO, il boot loader HPPA, richiede una partizione di tipo F0 +nei primi 2 GB del disco. È qui che verranno immagazzinati il boot loader +e un kernel e un RAMdisk opzionali, quindi occorre che la partizione sia +abbastanza grande da contenerli, almeno 4 MB (ma anche 8–16 MB). +Un ulteriore requisito del firmware è che il kernel Linux deve risiedere +nei primi 2 GB del disco, condizione che viene soddisfatta creando una +partizione di root ext2 che stia interamente nei primi 2 GB del disco. +In alternativa, è possibile creare una piccola partizione ext2 vicino +all'inizio del disco e montarla come /boot, visto che +questa è la directory che ospita i kernel Linux. /boot +deve essere abbastanza grande da contenere il numero di kernel che si intende +installare: di solito 8–16 MB sono sufficienti. + + + diff --git a/it/partitioning/partition/i386.xml b/it/partitioning/partition/i386.xml new file mode 100644 index 000000000..37a4eb627 --- /dev/null +++ b/it/partitioning/partition/i386.xml @@ -0,0 +1,183 @@ + + + + + + + Partizionare per &arch-title; + + + + +Se si usa già un altro sistema operativo come DOS o Windows e si intende +preservarlo mentre si installa Debian, potrebbe essere necessario ridimensionare +la sua partizione per liberare spazio per l'installazione di Debian. +L'installatore supporta il ridimensionamento dei file system FAT e NTFS: +arrivati alla fase di partizionamento, occorre selezionare l'opzione per +partizionare manualmente e scegliere la partizione esistente che va +ridimensionata. + + + + + +Il BIOS dei PC comporta alcuni vincoli riguardanti il partizionamento del disco. +C'è un limite al numero di partizioni primarie e +logiche che possono essere contenute in un disco. Inoltre, i BIOS +anteriori al periodo 1994–98 contengono limitazioni sulla posizione del disco +che può essere avviata dal BIOS. È possibile trovare maggiori informazioni nel +Linux Partition HOWTO e nella +Phoenix BIOS FAQ, ma +questo capitolo contiene una breve panoramica utile nella maggior parte delle +situazioni. + + + + + +Le partizioni primarie sono il tipo di partizione tradizionale +per i dischi dei PC. Tuttavia, possono esisterne al massimo quattro per ogni +disco; per superare questa limitazione, sono state introdotte le partizioni +estese e logiche. Impostando una partizione +primaria come partizione estesa, è possibile suddividere ulteriormente lo spazio +allocato a questa partizione in più partizioni logiche. È possibile creare fino +a 60 partizioni logiche per ogni partizione estesa, ma è possibile avere solo +una partizione estesa per ogni disco. + + + + + +Linux limita il numero delle partizioni per disco a 15 partizioni sui dischi +SCSI (3 partizioni primarie e 12 partizioni logiche), e a 63 partizioni sui +dischi IDE (3 partizioni primarie, 60 partizioni logiche). Tuttavia, il sistema +&debian; standard fornisce solo 20 file di device per rappresentare le +partizioni, quindi se si intende creare più di 20 partizioni occorrerà prima +creare manualmente di device per le nuove partizioni. + + + + + +Se si possiede un disco IDE grande e non si sta usando né l'indirizzamento LBA, +né i driver talvolta forniti dai produttori di hard disk, allora la partizione +di avvio (quella che contiene l'immagine del kernel) deve trovarsi all'interno +dei primi 1024 cilindri del disco (di solito circa 524 megabyte, senza +traduzione da parte del BIOS). + + + + + +Questa restrizione non è rilevante se si possiede un BIOS più recente del +periodo 1995–98 (a seconda del produttore) che supporta la Enhanced +Disk Drive Support Specification. Sia Lilo, il Linux loader, sia il +programma alternativo di Debian mbr devono affidarsi al BIOS +per leggere il kernel dal disco e caricarlo nella RAM. Se il BIOS supporta le +estensioni int 0x13 per l'accesso ai dischi grandi, queste verranno utilizzate; +altrimenti occorrerà utilizzare la vecchia interfaccia di accesso al disco, che +non può accedere porzioni del disco che si trovano oltre il 1023-esimo cilindro. +Una volta avviato Linux, qualsiasi sia il BIOS del computer, queste restrizioni +non sono più vincolanti, visto che Linux non usa il BIOS per accedere al disco. + + + + + +Se si ha un disco grande, è possibile che si debbano usare tecniche di +traduzione del numero di cilindri da attivare nel proprio BIOS, come ad esempio +l'LBA (Logical Block Addressing) o la modalità CHS (Large). +È possibile trovare maggiori informazioni su questo problema nel +Large Disk HOWTO. Se si usa uno +schema di traduzione del numero di cilindri e il BIOS non supporta le estensioni +per l'accesso ai dischi grandi, allora la partizione di avvio deve essere +compresa all'interno del 1024-esimo cilindro nella sua rappresentazione +tradotta. + + + + + +Il modo consigliato di risolvere questo problema consiste nel creare una piccola +partizione (5–10MB dovrebbero essere sufficienti) all'inizio del disco, da +usare come partizione di avvio, e di creare tutte le altre partizioni nello +spazio rimanente. +Questa partizione di avvio deve essere montata su +/boot, la directory destinata a contenere i kernel Linux. +Questo tipo di configurazione funzionerà su tutti i sistemi, sia che venga usato +l'LBA o la traduzione CHS, e a prescindere dal fatto che il proprio BIOS +supporti le estensioni per l'accesso ai dischi grandi. + + + diff --git a/it/partitioning/partition/ia64.xml b/it/partitioning/partition/ia64.xml new file mode 100644 index 000000000..57e232e2c --- /dev/null +++ b/it/partitioning/partition/ia64.xml @@ -0,0 +1,216 @@ + + + + + + + Partizionare per &arch-title; + + + + + +Il partizionatore partman è lo strumento di partizionamento +standard dell'installatore. Si occupa di creare le partizioni e assegnare loro +dei punti di montaggio in modo che i dischi e i file system siano opportunamente +configurati per l'installazione. Le operazioni di partizionamento sono svolte +con il programma parted. + + + + + + Formati EFI riconosciuti + + + + +Il firmware EFI di IA64 supporta due formati di tabella delle partizioni (o +etichette disco): GPT e MS-DOS. MS-DOS, il formato usato tipicamente sui PC +i386 non è più raccomandabile per i sistemi IA64. Anche se l'installatore +fornisce il comando cfdisk, si dovrebbe usare +parted, visto che solo +quest'ultimo può gestire correttamente sia tabelle GPT che tabelle MS-DOS. + + + + + + + +La procedura automatica di partizionamento di partman prevede +una partizione EFI come prima partizione del disco, ma è anche possibile +impostare una partizione con il comando Partizionamento +Guidato dal menù principale, utilizzabile anche per creare una +partizione di swap. + + + + + +Il partizionatore partman può gestire la maggior parte delle +configurazioni del disco. Nei rari casi in cui occorre impostare manualmente le +partizioni, è possibile usare la shell nel modo descritto sopra ed eseguire +l'utilità parted usando la sua interfaccia a riga di comando. +Quindi, ipotizzando di voler cancellare l'intero disco e creare una tabella +delle partizioni GPT e alcune partizioni, si può usare una sequenza di comandi +simile a questa: + + + mklabel gpt + mkpartfs primary fat 0 50 + mkpartfs primary linux-swap 51 1000 + mkpartfs primary ext2 1001 3000 + set 1 boot on + print + quit + + + + +Viene creata una nuova tabella delle partizioni e vengono usate tre partizioni: +una partizione di avvio EFI, una di swap e una per il file system root. Infine +viene impostato il flag avviabile sulla partizione EFI. La dimensione delle +partizioni è indicata in Megabyte, con inizio e fine calcolati a partire +dall'inizio del disco. Quindi, nell'esempio precedente abbiamo creato un file +system ext2 da 1999MB che inizia 1001MB dopo l'inizio del disco. Si noti che +formattare lo spazio di swap con parted può richidere qualche +minuto, visto che vengono controllati eventuali blocchi danneggiati sulla +partizione. + + + + + + Requisiti per la partizione del boot loader + + + + + +ELILO, il boot loader ia64, richiede una partizione con un file system FAT con +il flag avviabile impostato. La partizione deve essere +abbastanza grande da contenere il boot loader ed eventuali kernel e dischi RAM +che si intende utilizzare. Una dimensione minima può essere indicata in circa +20MB, ma se si pensa di utilizzare molti kernel diversi, un valore più adeguato +può essere 128MB. + + + + + +Il gestore di avvio EFI e la shell EFI supportano pienamente la tabella delle +partizioni GPT, quindi la partizione di avvio non deve necessariamente essere la +prima, e non deve neppure appartenere allo stesso disco. Quindi non è un +problema se si dimentica di creare la partizione di avvio e ci si accorge +della cosa dopo aver formattato le altre partizioni: il partizionatore +partman controlla che esista una partizione EFI, così come +controlla che esista una partizione root, e dà +l'opportunità di correggere l'impostazione del disco prima di iniziare la +procedura di installazione dei pacchetti. Il modo più semplice di rimediare a +questo errore consiste nel restringere l'ultima partizione del disco in modo da +fare abbastanza spazio per aggiungere una partizione EFI. + + + + + +Si raccomanda vivamente di allocare la partizione di avvio EFI sullo stesso +disco che ospita il file system root. + + + + + + + Partizioni diagnostiche EFI + + + + + +Il firmware EFI è molto più sofisticato del solito BIOS presente sulla maggior +parte dei PC x86. Alcuni produttori sfruttano la capacità di EFI di accedere al +file system e avviare programmi per includere sul disco utilità diagnostiche e +utilità di amministrazione del sistema basate su EFI, tipicamente su un file +system in formato FAT. Per maggiori dettagli, si consiglia di consultare la +documentazione fornita col proprio sistema. Il momento più opportuno per creare +una partizione diagnostica è subito dopo aver creato una partizione di avvio +EFI. + + + + diff --git a/it/partitioning/partition/mips.xml b/it/partitioning/partition/mips.xml new file mode 100644 index 000000000..938ac995d --- /dev/null +++ b/it/partitioning/partition/mips.xml @@ -0,0 +1,28 @@ + + + + + + + + Partizionare per &arch-title; + + + + +I sistemi SGI Indy richiedono un'etichetta del disco di tipo SGI per essere +avviabili dal disco fisso. Essa può essere creata con il menù per esperti +di fdisk. La partizione così creata (numero 9) dovrebbe essere grande almeno +3MB. Se la partizione creata è troppo piccola, è sufficiente cancellarla e +aggiungerla di nuovo con una dimensione maggiore. Si noti che la partizione deve +iniziare al settore 0. + + + diff --git a/it/partitioning/partition/powerpc.xml b/it/partitioning/partition/powerpc.xml new file mode 100644 index 000000000..1371554a3 --- /dev/null +++ b/it/partitioning/partition/powerpc.xml @@ -0,0 +1,107 @@ + + + + + + + Partizionare i nuovi PowerMac + + + + +Se si sta installando un NewWorld PowerMac, occorre creare una partizione di +avvio speciale che contenga il boot loader. La dimensione di questa partizione +deve essere di 800KB e il tipo di partizione deve essere +Apple_Bootstrap. Se alla partizione di avvio non si +assegna il tipo Apple_Bootstrap non sarà possibile avviare +il sistema dall'hard disk. Per creare la partizione basta creare una nuova +partizione con partman e dirgli di usarla come +Partizione di boot NewWorld, oppure con mac-fdisk +usando il comando b. + + + + + +Il tipo di partizione speciale Apple_Bootstrap serve per evitare che +MacOS monti e danneggi la partizione di avvio, visto che questa contiene delle +modifiche speciali, necessarie affinché OpenFirmware la avvii automaticamente. + + + + + +Si noti che la partizione di avvio serve solo a contenere 3 piccoli file: +il binario yaboot, il suo file di configurazione +yaboot.conf, e il loader OpenFirmware +ofboot.b. La partizione non deve essere montata sul +file system e non deve contenere kernel o altri file; per manipolare questa +partizione si usano le utilità ybin e mkofboot. + + + + + +Affinché OpenFirmware avvii autimaticamente &debian; questa partizione di avvio +deve precedere eventuali altre partizioni di avvio sul disco, in particolare +altre partizioni di avvio MacOS. Per fare ciò occorre creare la partizione per +prima; nel caso in cui la partizione sia creata quando esistono già altre +partizioni di avvio, è possibile usare il comando r di +mac-fdisk per riordinare la mappa delle partizioni in modo +che la partizione di avvio in questione segua immediatamente la mappa (che +occupa sempre la prima partizione). Ciò che conta è l'ordine logico della mappa, +non l'ordine fisico delle partizioni sul disco. + + + + + +I dischi Apple di solito contengono molte piccole partizioni +driver. Se si intende utilizzare il sistema in dual +boot con MacOSX, occorre conservare queste partizioni e una piccola +partizione HFS (la dimensione minima è 800k). Questo perché MacOSX, ad ogni +avvio, propone di inizializzare i dischi che non contengono partizioni MacOS +attive e partizioni driver. + + + diff --git a/it/partitioning/partition/sparc.xml b/it/partitioning/partition/sparc.xml new file mode 100644 index 000000000..81ddc6c60 --- /dev/null +++ b/it/partitioning/partition/sparc.xml @@ -0,0 +1,66 @@ + + + + + + + + Partizionare per &arch-title; + + + + +Assicurarsi di creare un disk label Sun sul proprio +disco di avvio. Questo è l'unico schema di partizionamento gestito +dall'OpenBoot PROM, quindi è l'unico utilizzabile. Il tasto +s può essere utilizzato in fdisk +per creare disk label Sun. + + + + + +Inoltre, a proposito dei dischi &arch-title;, occorre assicurarsi che +la prima partizione sul disco di avvio inizi al cilindro 0. Ciò +significa anche che la prima partizione conterrà la tabella delle partizioni +e il blocco di avvio, che occupano i primi due settori del disco. +Non si deve mettere lo swap sulla prima partizione del +disco di avvio, perché le partizioni di swap non conservano i primi settori +della partizione. È possibile invece usare partizioni ext2 o UFS, visto che +queste non alterano la tabella delle partizioni e il blocco di avvio. + + + + + +È anche consigliabile che la terza partizione sia di tipo Whole +disk (tipo 5) e contenga l'intero disco (dal primo all'ultimo +cilindro). Questa è semplicemente una convenzione dei disk label Sun +per aiutare il boot loader SILO a svolgere +il proprio compito. + + + -- cgit v1.2.3